Vicenza 28/08/11

E' stato proprio un bell'incontro quello di ieri. Giornata calda, ma ventilata. Roberto arriva quasi con un'ora d'anticipo ed il sottoscritto attua il piano "e la pancia non c'è più...non c'è più!", saltanto come un grillo per farsi una doccia, radersi con due rasoi, infilare pantaloncini, maglietta e scarpette ginniche ed incoraggiare la coppia di sposi con un bugiardissimo "tra 15 minuti sono lì!".
Dopo la gara podistica che mi ha fatto bruciare 580 chilocalorie ed estirpare una decina di metri d'asfalto, incrocio Roberto e consorte a metà viale Campo Marzio, con gli altrettanti bugiardissimi "ti trovo dimagrito!"
Dovevo fare il cicerone ed ovviamente non mi sono smentito, specie dopo aver incontrato Bibba & C., ossia Mercede ed i pargoletti Domenico ed Irene, quest'ultimi armati di macchinette fotografiche a mò di reporter a caccia di scoop, degni seguaci del giornalista Massimo. I due simpaticissimi figlioletti mi hanno bombardato con una serie terrificante di "Andrea, questa chiesa come si chiama?" o "di che periodo è?", prontamente e sagacemente accontentati da efficacissimi "dovrebbe essere...", "più o meno...", "tra il 400 A.C. e il 1848". Mi sono rifatto con le domande ralative all'alluvione, perfette per la mia memoria ormai prossima allo zero, e sul nome di una chiesa "guarda, non mi ricordo il nome...ma ci vado una volta all'anno per confessarmi!".
Dopo aver sgambettato a destra e a manca, ci siamo rifocillati (finalmente!), nonchè seduti (al parco c'erano le panchine, ma siamo rimasti in piedi, forse per vedere chi cedeva per primo). Con grande eroismo volevamo fare i portici che conducevano a Monte Berico, ma Massimo/Bibba si appoggiava al bastone con evidente fiatone e lo sguardo che sembrava dire "o prendiamo la macchina, o te lo spacco sul groppone!". Prese le quattroruote, ecco Monte Berico, ma il tempo è tiranno e Roberto ha il treno alle 18:00. Soliti abbracci e grida isteriche, con la promessa di fare una puntatina a Roma.

Vi voglio bene.