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Albert e l'uomo nero - di Dino B. Partesano - con Nando Gazzolo, Claudio Cinquepalmi, S. Martinkova

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2011 07:29
12/03/2007 20:00
 
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Mavaffffffff!!
Albert e l'uomo nero - 1976

Regia di
Dino B. Partesano

Scritto da:
Massimo Felisatti
Fabio Pittorru

Cast:
Nando Gazzolo
Claudio Cinquepalmi
Susanna Martinková
Cristina Gaioni
Maria Grazia Grassini
Franco Graziosi
Ivana Monti
Carlo Simoni

Musiche di
Franco Micalizzi

[SM=x520499]


--------------------------------------------------
"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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12/03/2007 20:15
 
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Mavaffffffff!!
Ringrazio ancora una volta Roberto per il prezioso contributo [SM=x520516]
Non appena avrò finito di guardarlo non mancherò di recensirlo come merita.

[SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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13/03/2007 13:37
 
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Mavaffffffff!!
Ieri sera ho visto le prime due puntate. Ho sempre confuso questo titolo con "Ciuffettino", del quale ho soltanto sporadici flash, ma mi sono reso conto di non averlo mai visto prima prima. Sono straordinariamente colpito da questo sceneggiato che ho assaporato in famiglia, riscuotendo un notevole consenso anche tra le mie sorelle. Una scena mi ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia, ossia quando l'uomo nero (del quale ancora non conosco l'identità) appare improvvisamente e minacciosamente alle spalle di Albert, in una penombra crepuscolare, gotica, da far accapponare la pelle! Bella storia, bella recitazione e grande sceneggiatura: tutti i protagonisti sono sospettabili e l'intreccio narrativo è davvero coinvolgente. Non vedo l'ora che arrivi stasera! [SM=x520505]

[SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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13/03/2007 15:41
 
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Albert e l'Uomo Nero è l'ennesima prova di come, anche con pochi mezzi, con uno scenario tutto sommato ridotto all'osso, e con un campo di recitazione limitato, la R.A.I. sapesse esaltare la creatività dei suoi autori, confezionando opere che non stonano affatto, ma che sono capaci di appassionare ancora a 30 anni suonati di distanza.

Certo, nel panorama dei grandi sceneggiati televisivi, che determinarono quell'irripetibile stagione degli anni '70, questo lavoro non è collocabile in una posizione di primissimo piano; ma di certo non ha nulla da invidiare a sceneggiature tratte dai c.d. mostri sacri inglesi, che tanto andavano di moda in quegli anni (Durbrigde su tutti).

Si segnala tra gli attori la buona prova di Nando Gazzolo, che non ricordo assiduo interprete del genere (rammento un paio di sporadiche apparizioni in un giallo della prima serie di Sheridan, ed in un'italianissima rielaborazione della saga di Sherlock Holmes), seguito a ruota, sullo stesso livello, dagli altri attori.

Ancora una volta, e più di tutto, mi preme sottolineare la capacità degli autori e dei tecnici di creare quelle atmosfere proprie di una sorta di noir all'italiana, giocato sulla sapiente manipolazione degli interni, sull'adeguato sfruttamento delle ombre e dei chiari-scuri, sui tempi di recitazione.

Uno sceneggiato decisamente da vedere, insomma.

Cordialità.
RobertoC

P.S.
L'assassino è...il maggiordomo [SM=x520495] [SM=x520495] che non c'è [SM=x520504] [SM=x520487]

[Modificato da Roberto@C 13/03/2007 15.46]



________________________________________________________________

Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
23/03/2007 10:48
 
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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: Roberto@C 13/03/2007 15.41
Albert e l'Uomo Nero è l'ennesima prova di come, anche con pochi mezzi, con uno scenario tutto sommato ridotto all'osso, e con un campo di recitazione limitato, la R.A.I. sapesse esaltare la creatività dei suoi autori, confezionando opere che non stonano affatto, ma che sono capaci di appassionare ancora a 30 anni suonati di distanza.

Certo, nel panorama dei grandi sceneggiati televisivi, che determinarono quell'irripetibile stagione degli anni '70, questo lavoro non è collocabile in una posizione di primissimo piano; ma di certo non ha nulla da invidiare a sceneggiature tratte dai c.d. mostri sacri inglesi, che tanto andavano di moda in quegli anni (Durbrigde su tutti).

Si segnala tra gli attori la buona prova di Nando Gazzolo, che non ricordo assiduo interprete del genere (rammento un paio di sporadiche apparizioni in un giallo della prima serie di Sheridan, ed in un'italianissima rielaborazione della saga di Sherlock Holmes), seguito a ruota, sullo stesso livello, dagli altri attori.

Ancora una volta, e più di tutto, mi preme sottolineare la capacità degli autori e dei tecnici di creare quelle atmosfere proprie di una sorta di noir all'italiana, giocato sulla sapiente manipolazione degli interni, sull'adeguato sfruttamento delle ombre e dei chiari-scuri, sui tempi di recitazione.

Uno sceneggiato decisamente da vedere, insomma.

Cordialità.
RobertoC




Quoto in toto questo intervento [SM=x520556]
Una postilla per Roberto: non hai trovato un pò strano il finale, con il ripetuto saluto della zia di Albert? Ti dirò stasera come mi frulla per la testa.... [SM=x520505] [SM=x520499]


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Re: Re:

Scritto da: Tidus forever 23/03/2007 10.48

Una postilla per Roberto: non hai trovato un pò strano il finale, con il ripetuto saluto della zia di Albert?



Dunque, premesso che il finale è lineare e lampante (c'è una piena confessione e l'uomo nero finalmente identificato), quanto sopra riportato mi ricorda il tipico atteggiamento di chi ha un conflitto interiore, come se sapesse che qualcosa di tragico avverrà (tragico incidente d'auto orchestrato per entrare in possesso del patrimonio di famiglia?), ma non fa poi nulla per evitare che accada.

[SM=x520499]


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21/07/2009 19:34
 
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Copertina DVD Fabbri


[SM=x520499]


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Re: Re: Re:
Tidus forever, 24/03/2007 15.19:



Dunque, premesso che il finale è lineare e lampante (c'è una piena confessione e l'uomo nero finalmente identificato), quanto sopra riportato mi ricorda il tipico atteggiamento di chi ha un conflitto interiore, come se sapesse che qualcosa di tragico avverrà (tragico incidente d'auto orchestrato per entrare in possesso del patrimonio di famiglia?), ma non fa poi nulla per evitare che accada.

[SM=x520499]


Secondo me, l'insistito saluto finale di Teresa al nipote è una sorta di risarcimento affettivo per i pericoli corsi dal ragazzo, e per l'incredulità riservata dagli adulti ai suoi racconti. E' un po' come se gli dicesse: scusaci, Albert, l'avevi detto subito che c'era qualcosa di strano, ma non ti abbiamo creduto.




- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
22/07/2009 13:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Lucawenz, 21/07/2009 21.17:


Secondo me, l'insistito saluto finale di Teresa al nipote è una sorta di risarcimento affettivo per i pericoli corsi dal ragazzo, e per l'incredulità riservata dagli adulti ai suoi racconti. E' un po' come se gli dicesse: scusaci, Albert, l'avevi detto subito che c'era qualcosa di strano, ma non ti abbiamo creduto.





Stasera lo rivedrò (almeno due puntate) e ti ragguaglierò successivamente in merito.
Sicuramente è come tu dici, ma l'impressione che ne ebbi alla prima visione fu proprio "strana".

[SM=x520499]


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28/07/2009 21:16
 
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Re: Re: Re: Re:
Lucawenz, 21/07/2009 21.17:


Secondo me, l'insistito saluto finale di Teresa al nipote è una sorta di risarcimento affettivo per i pericoli corsi dal ragazzo, e per l'incredulità riservata dagli adulti ai suoi racconti. E' un po' come se gli dicesse: scusaci, Albert, l'avevi detto subito che c'era qualcosa di strano, ma non ti abbiamo creduto.





Dunque....al 99,99% è come dici tu. Del resto i colpevoli sono noti ed il caso è chiuso. Però....c'è sempre un però di troppo [SM=x520505] .... La zia di Albert non era certamente un personaggio marginalmente coinvolto: come le ricordava l'ispettore in sede di indagini, era depositaria di un 10% delle azioni. Non dico che fosse implicata direttamente (i colpevoli avrebbero fatto il suo nome), ma personalmente non mi convince. E non mi convince perchè quel finale è troppo, troppo insistito e dilungato sulla zia di Albert, seguita dalla telecamera fino al lento rientro nella villa. Una zia che al massimo rimprovera e rompe le scatole ad Albert: tutti lo prendevano per "sognatore", non soltanto lei. E contrariamente a quanto vorrebbe dimostrare, di evidente affetto manifestato ad Albert non se n'è proprio visto. Sognerò ad occhi aperti, sicuramente, ma però..... [SM=x520490]

[SM=x520499]
[Modificato da Tidus forever 28/07/2009 21:18]


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29/07/2009 23:56
 
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A me non è piaciuto granchè, perchè lo trovo proprio debole come giallo. Non so se avete mai visto un film intitolato "Getta la mamma dal treno", dove Danny De Vito interpreta il ruolo di un giallista "scarso" che scrive un giallo dove ci sono solo due personaggi, uno dei quali a un certo punto viene ucciso. E' evidente che il colpevole è l'altro...
Poi il bambino lo potevano scegliere anche un pò meglio. Io, fin da quando lo vidi la prima volta nei lontani settanta, constatai che era alquanto antipaticuccio. Invece gli altri attori, vestigia di sceneggiati e recitazioni che ormai non esistono più, si rivedono sempre con grande piacere: i Nando Gazzolo, i Carlo Simoni, i Franco Graziosi...
29/08/2009 18:07
 
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Albert e l'uomo nero
Albert e l'uomo nero, per me, è in assoluto uno dei migliori sceneggiati di sempre.
Assieme a Lungo il fiume e sull'acqua e Gamma.

Claudio Cinquepalmi, il bambino protagonista, vive a Roma e opera nel campo dello spettacolo.
06/12/2010 23:53
 
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Guardiano del faro
colonna sonora in cd

Digitmovies continua a viaggiare attraverso i classici della Televisione Italiana pubblicando per la prima volta assoluta su CD la OST completa di Franco Micalizzi tratta dallo sceneggiato TV cult ''Albert e l'uomo nero'' (aka ''Albert and the boogie man'') trasmesso in tre puntate dalla TV Italiana nel 1976 per la regia di Dino B. Partesano ed interpretato da Claudio Cinquepalmi, Nando Gazzolo, Maria Grazia Grassini, Franco Graziosi, Susanna Martinkova, Carlo Simoni, Cristina Gajoni, Ivana Monti. Mentre corre nella campagna intorno alla grande villa vicino a Ravenna dove abita col papà (Gazzolo) e la zia Teresa (Grassini), il piccolo Albert (Cinquepalmi), un ragazzino di soli dieci anni, trova accanto a un canale il cadavere della seconda moglie del padre. Albert è un bambino con una grande immaginazione che attraverso la sua fantasia e i giochi riesce a colmare tutto l'arido vuoto affettivo intorno a lui ed allo stesso tempo a reagire ad una così spaventosa scoperta. Il suo vero e ricorrente incubo è rappresentato però dall'uomo nero, una minacciosa figura con il volto coperto da un passamontagna che di notte si introduce nella casa di Albert. Solo il commissario Gandini (Simoni), che indaga sull'omicidio della sua matrigna, crede al ragazzino che grazie ai suoi dettagli lo porterà a scoprire un'incredibile verità. All'epoca la RCA pubblicò un 45 giri con due tracce stereo (RCA TBBO 1188) di Franco Micalizzi e per realizzare questo CD abbiamo usato il master originale in stereo del singolo e i master completi in mono archiviati presso gli archivi della RCA con tutta la musica scritta e registrata per lo sceneggiato con l'approvazione dello stesso autore. Il M° Micalizzi ha saputo creare la perfetta atmosfera musicale per il mondo del piccolo protagonista componendo una OST moderna nel suoni (affidati all'intervento del Moog suonato dall'autore) con colori tra il Pop e il Progressive, affascinanti e macabri al tempo stesso. La OST è basata su due temi principali che il compositore riprende con continue variazioni: ''Albert e l'uomo nero'', col tipico Giallo Sound (Tr.1,Tr.3,Tr.9,Tr.10,Tr.15) che fa da sottofondo alle indagini sul mistero; ''Tema di Albert'' , un motivo dolce e nostalgico per il piccolo protagonista della storia col sapore di un lullaby (Tr.2,Tr.5,Tr.13,Tr.20). Micalizzi ha scritto musica di suspence dove intervengono anche gli archi per descrivere tutto il macabro buio psicologico che circonda il bambino (Tr.3, Tr.7,Tr.8,Tr.12,Tr.16,Tr.18) e in puro stile poliziesco (Tr.14, Tr.19). Oltre al recente DVD che ha permesso alle generazioni più giovani di scoprire questo ottimo programma TV, il nostro CD vuole sinceramente omaggiare l'eccellente musica di Franco Micalizzi, finalmente recuperata e preservata in edizione integrale.

TRACK LIST


the original Single (stereo)
1. ALBERT E L' UOMO NERO 3:36
2. ALBERT E L' UOMO NERO - TEMA DI ALBERT 3:56
the complete score (mono)
3. ALBERT E L' UOMO NERO (UOMO NERO 2) 3:34
4. TEMA DI ALBERT (versione sax e archi) 2:31
6. ALBERT E L' UOMO NERO (tema ripresa #2) 0:58
6. ALBERT E L' UOMO NERO (love theme) 1:55
7. ALBERT E L' UOMO NERO (suspence) 2:49
8. ALBERT E L' UOMO NERO (#3) 2:28
9. ALBERT E L' UOMO NERO (tema ripresa #3) 1:08
10. ALBERT E L' UOMO NERO (tema ripresa #4) 1:51
11. ALBERT E L' UOMO NERO (tema ripresa #5) 1:46
12. ALBERT E L' UOMO NERO (#4) 2:28
13. TEMA DI ALBERT (versione voce e archi) 1:50
14. ALBERT E L' UOMO NERO (Lounge music) 1:17
15. ALBERT E L' UOMO NERO (tema ripresa #6) 1:46
16. ALBERT E L' UOMO NERO (#5) 1:25
17. ALBERT E L' UOMO NERO (love theme #2) 2:56
18. ALBERT E L' UOMO NERO (#6) 2:28
19. ALBERT E L' UOMO NERO (M 5) 2:20
20. TEMA DI ALBERT (versione piano e archi) 2:30



- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
15/12/2011 07:29
 
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Naufrago
Anche questo sceneggiato l'ho recuperato e visto poco tempo fa, il giudizio complessivo è buono, molto belle le musiche di Micalizzi e coinvolgente la trama anche se ci sono dei rallentamenti qua e la (o forse sono troppo abituato alla velocità della vita moderna [SM=x520488] ). Quanto all'insistito saluto finale di zia Teresa io ci vedo una madre mancata che perde il nipote che ha accudito a lungo e che nonostante l'apparente freddezza con cui lo tratta quasi sempre è diventato importante per lei come fosse suo figlio.



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Hermes dalle molte risorse, gentilmente astuto, predone, guida di mandrie, apportatore di sogni, osservatore notturno, ladro ai cancelli, che fece in fretta a mostrare le sue imprese tra le dee immortali.

(Omero, Inno a Hermes)
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