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EXTRA - di Daniele D'Anza - con Marco Bonetti, Giancarlo Maestri, Vittorio Mezzogiorno, Franca Nuti, Giampiero Albertini, Daniela Surina

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2014 18:45
23/07/2014 00:43
 
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Re:
Lucawenz, 22/07/2014 23:29:


vi ricordate del caso Zanfretta, il metronotte genovese che nel 1978 affermò di aver visto gli alieni a Torriglia, sulle alture dietro Genova? Sembra ricalcato sulla trama di "Extra": un uomo apparentemente normale, di modesta condizione, ha un presunto 'incontro ravvicinato'; lo riferisce alle autorità; si monta un caso prima locale, poi nazionale, con giornali e tv che si contendono l'interessato; costui viene sottoposto a ipnosi regressiva, che non smentisce il suo racconto.
Possibile che Zanfretta abbia visto "Extra" due anni prima, e ne sia rimasto suggestionato?



Ricordo vagamente il caso Zanfretta solo perché ne parlò Enzo Tortora, ma per schiarirmi le idee ho fatto una ricerca sul web.
Il caso presenta effettivamente molti punti in comune con la storia di Pascagoula, ma la differenza è che l'italico episodio ebbe qualcosa come 52 testimoni secondari (i quali, cioè, non videro l'alieno ma il suo veicolo), tra cui il parroco ed il sindaco. Impressionante è l'analisi di Zanfretta con l'ipnosi regressiva.

Io sospetto che queste vicende si leggano meglio attraverso un'analisi che sarei tentato di definire antropologica.
Gli anni '70 furono anni decisamente straordinari, non solo perché furono quelli della nostra infanzia o gioventù [SM=x520487] ma soprattutto perché furono un periodo in cui si misero in discussione numerosi tabù, argomenti proibiti o comunque al di fuori del seminato, come i costumi sociali, i valori politici e perfino il rapporto con l'ignoto. Non essendo un ufologo non saprei dire se la "qualità" degli avvistamenti di quel decennio differisca da quella dei decenni seguenti, ma ritengo che la notorietà ed il clamore di questi fatti fu assolutamente eccezionale in quel periodo, in cui la "sensibilità" media della popolazione era decisamente in aumento.
In fondo, se ci pensiamo bene l'attrazione verso l'ignoto affonda le sue radice nel voler spiegare l'inspiegabile attraverso qualcosa di alternativo alla fede; e mi pare che gli anni '70, in cui esplose la critica al credo indiscutibile, questa sia stata una specie di nuova via verso l'irrazionale.
Insomma, senza voler togliere nulla agli episodi di Pascagoula e di Torriglia, se ci fu un momento storico del Novecento in cui avrebbero potuto godere della notorietà che sappiamo, questo è da ravvedersi proprio negli anni '70.
Un caso?




________________________________________________________________

Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
23/07/2014 18:31
 
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Uno sceneggiato sconosciuto
Vi segnalo che all'indirizzo www.wizard3d.it/misteroufo/il-caso-zanfretta.html è disponibile uno sceneggiato inedito sul caso Zanfretta.
Non entusiasmatevi troppo, però: si tratta, in effetti, di una cronaca sceneggiata, cioè di un servizio ben accompagnato da una ricostruzione del caso. Particolarmente interessante è la rappresentazione della seduta ipnotica.

Osservo incidentalmente che questa cronaca sceneggiata è a bassa risoluzione ed in uno stranissimo formato, che vorrebbe essere un 16:9 ricavato però dal 4:3 (quindi con tagli nelle parti superiore ed inferiore). Credo proprio che questo sia il formato in cui le Teche RAI danno i materiali (a carissimo prezzo) alle associazioni senza scopo di lucro di cui abbiamo parlato in questo stesso forum.
Buon divertimento!




[Modificato da Roberto@C 23/07/2014 18:33]


________________________________________________________________

Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
23/07/2014 22:09
 
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Re: Uno sceneggiato sconosciuto
Roberto@C, 23/07/2014 18:31:

Vi segnalo che all'indirizzo www.wizard3d.it/misteroufo/il-caso-zanfretta.html è disponibile uno sceneggiato inedito sul caso Zanfretta.
Non entusiasmatevi troppo, però: si tratta, in effetti, di una cronaca sceneggiata, cioè di un servizio ben accompagnato da una ricostruzione del caso. Particolarmente interessante è la rappresentazione della seduta ipnotica.

Osservo incidentalmente che questa cronaca sceneggiata è a bassa risoluzione ed in uno stranissimo formato, che vorrebbe essere un 16:9 ricavato però dal 4:3 (quindi con tagli nelle parti superiore ed inferiore). Credo proprio che questo sia il formato in cui le Teche RAI danno i materiali (a carissimo prezzo) alle associazioni senza scopo di lucro di cui abbiamo parlato in questo stesso forum.
Buon divertimento!




Ottima segnalazione! Provo a scaricarlo e ad aggiustarne il formato...
[SM=x520511]




- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
23/07/2014 23:48
 
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Re: Re: Uno sceneggiato sconosciuto
Lucawenz, 23/07/2014 22:09:



Ottima segnalazione! Provo a scaricarlo e ad aggiustarne il formato...
[SM=x520511]





C'è anche su YouTube, in 8 parti, di qualità un po' migliore.
Più che uno sceneggiato sembra una cosiddetta 'docu-fiction' (termine orrendo), con parti ricostruite e parti girate dal vero.




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24/07/2014 13:40
 
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Mavaffffffff!!
La prima puntata l'ho recuperata con la replica trasmessa ieri notte.

Posso farmi i DVD.

Non uplodate nulla, grazie... [SM=x520505] [SM=x520499]
[Modificato da Tidus forever 24/07/2014 13:40]


--------------------------------------------------
"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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27/07/2014 16:11
 
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Mavaffffffff!!
Altre immagini tratte dal DVD dopo la registrazione programmata




[SM=x520499]


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Mavaffffffff!!
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Mavaffffffff!!
...e per finire, l'unico fotogramma riguardante un oggetto alieno...la sigla di coda!


[SM=x520499]


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Mavaffffffff!!
Crane: "Lei ha letto i "Viaggi di Gulliver", immagino..."
Diana: "Sì..."
Crane: "Peò le sarà sfuggito...sfugge a tutti...che Swift ad un certo punto del romanzo parla dei due satelliti del pianeta Marte...E' molto strano...perchè il romanzo è stato pubblicato nel 1726 e i due satelliti di Marte, Deimos e Phobos, sono stati scoperti soltanto nel 1877..centocinquantanni dopo...Come faceva Swift a sapere che Marte aveva due satelliti...chi glielo aveva detto?...La spiegazione la dà lui stesso quando racconta che Gulliver prima è fatto prigioniero dai pirati e poi abbandonato raggiunge in canoa un'isola. Ad un certo momento, Gulliver, vede scendere dall'alto (cito testualmente) un corpo solido dal fondo piatto e liscio che brillava molto intensamente al riflesso del mare su di esso..."
Diana: "Sì, ricordo...l'isola volante..."
Crane: "Già...discoidale...a propulsione...magnetica..come dice Gulliver...e guidata da...astronomi..E sono proprio loro, gli astronomi, che lo informano che Marte ha due satelliti...Ma Gulliver non è nient'altro che Jonathan Swift...Dunque Swift ha avuto un contatto con l'equipaggio di un UFO...Comunque...è stato molto prudente, il signor Swift..Infatti ha dato a questa informazione confidenziale una veste fantastica, l'ha nascosta in mezzo alle altre avventure del libro, mescolandola al materiale satirico ed immaginario del romanzo. Perchè?...Perchè evidentemente anche a lui era stato detto che non bisogna parlare di certe cose...non apertamente, almeno...Spero che adesso mi crederà.."

[SM=x520499]


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I viaggi di Gulliver - estratto
PARTE TERZA - VIAGGIO A LAPUTA, BALNIBARBI, LUGNAGG, GLUBBDUBDRIB E GIAPPONE

1 - L'AUTORE INTRAPRENDE IL SUO TERZO
VIAGGIO. VIENE RAPITO DAI PIRATI.
MALVAGITA' DI UN OLANDESE. ARRIVA IN
UN'ISOLA. E' ACCOLTO A LAPUTA


....Camminai sulle rocce per un po', sotto un cielo chiarissimo ed un sole tanto infuocato da costringermi a tenere la testa bassa; ma d'improvviso il sole si oscurò in maniera diversa da come accade quando è coperto da una nuvola. Girandomi, vidi un grande corpo opaco che veniva verso l'isola. Sembrava fosse all'altezza di un due
miglia e nascose il sole per un sette minuti, anche se l'aria non mi sembrò per questo meno torrida o il cielo meno luminoso; ebbi la sensazione di essere come all'ombra di una montagna. Mentre si avvicinava potei constatare che era di una materia compatta, con il fondo piatto, liscio e splendente per il riverbero del mare sottostante. Mi trovavo su un'altura a cento metri dalla spiaggia e vidi questo oggetto enorme discendere verso di me a meno di un miglio.
Tirai fuori il cannocchiale e scorsi distintamente diverse persone che salivano e scendevano lungo i fianchi scoscesi dell'oggetto, senza
tuttavia capire che cosa stessero facendo. Ebbi un moto di gioia, perché l'istinto vitale mi faceva sperare che in qualche modo sarei
sfuggito alla disperata condizione in cui mi trovavo; eppure non sarà facile al lettore capire il senso di stupore che contemporaneamente mi prendeva nel vedere un'isola volante abitata da uomini capaci, come sembrava, di farla salire, scendere, accelerare progressivamente a loro piacimento. Non ero certo in vena di riflettere sul fenomeno e per il momento ero tutto teso a vedere quale direzione prendesse, poiché sembrava indugiare. Poco dopo, tuttavia, avanzò maggiormente e potei così notare che era formata, tutt'intorno, da loggioni e gradinate che, ad intervalli regolari, permettevano di salire dall'una all'altra galleria. Nella loggia vidi persone che stavano pescando con lunghe canne ed altre intente a guardare. Sventolai il berretto (il cappello si era logorato da tempo) e il fazzoletto in direzione dell'isola e, al suo ulteriore avvicinarsi, mi misi a
urlare come un ossesso; guardavo con estrema attenzione e così potei scorgere una piccola folla che si era radunata dalla parte dell'isola che dava verso di me. Sebbene non rispondessero alle mie grida capii che mi avevano visto, poiché indicavano dalla mia parte. Vidi anche quattro o cinque uomini che salirono a precipizio verso la sommità dell'isola e là sparirono: pensai che fossero stati mandati lassù per ricevere ordini da qualche persona eminente. Intanto il numero degli spettatori era cresciuto e dopo una mezz'ora l'isola aveva fatto manovra sistemandosi in modo che la galleria più in basso veniva a trovarsi all'altezza della roccia dove mi trovavo e a non più di cento
metri. Mi prostrai come uno che supplica con estrema umiltà, ma all'isola non arrivò nessuna risposta. Quelli che si trovavano proprio di fronte a me sembravano persone di rango, a giudicare dal loro abito. Mi guardavano e parlavano fra loro accanitamente ed infine uno di loro si espresse in un linguaggio chiaro, forbito e musicale simile all'italiano nel suono, per cui gli risposi in quella lingua nella speranza che almeno la cadenza potesse influenzare gradevolmente il suo orecchio. Anche se non ci comprendemmo a parole, quelli dell'isola non fecero fatica a capire quello che volevo, tanto ero ridotto malamente. Mi fecero capire a segni di scendere dal costone roccioso e di dirigermi verso la spiaggia; ubbidii e l'isola prese quota, poi, quando mi fu sopra la testa, venne calata dalla galleria più bassa una catena che terminava con un sedile sul quale mi posi e venni sollevato con un sistema di pulegge.

2 - CARATTERI E UMORI DEGLI ABITANTI DI
LAPUTA. CENNI SULLA LORO CULTURA.
IL RE E LA CORTE. VIENE RICEVUTO
L'AUTORE. TIMORI ED INQUIETUDINI DEGLI
ABITANTI. COMPORTAMENTO DELLE DONNE

Appena misi piede sull'isola, fui circondato da una folla di persone, delle quali quelle che mi erano più vicine, sembravano di una certa
importanza. C'era nei loro sguardi un senso di stupore, né ero meno meravigliato di loro, perché non avevo mai visto persone così strane nella foggia degli abiti, nell'aspetto e nei modi. Avevano la testa reclinata a destra o a sinistra, con un occhio rivolto verso la punta
del naso e l'altro al cielo. Avevano le vesti ricamate con figure del sole, della luna e degli astri intrecciate con quelle di violini, flauti, arpe, trombe, chitarre, clavicembali e molti altri strumenti sconosciuti in Europa.
....Arrivammo finalmente al palazzo reale e fui ammesso nella sala delle udienze; qui vidi il re seduto sul trono, circondato da persone d'alto rango. Davanti al trono c'era un tavolo pieno di globi, sfere e strumenti matematici di tutti i generi. Sua Maestà non si accorse di noi, malgrado lo strepito che si sollevò al nostro arrivo e le persone di corte che accorrevano da ogni parte della reggia.....
....Dopo pranzo i miei commensali sicongedarono e fu introdotta una persona, col suo battitore, inviata dal re. Portava con sé carta, penna, calamaio e due o tre libri, e mi fece capire a cenni che veniva ad insegnarmi la lingua. Ci mettemmo a tavolino per quattro ore filate, durante le quali scrissi un gran numero di parole in colonna con accanto la traduzione. Imparai anche delle frasi brevi, perché il mio insegnante prima ordinava aduno dei servi di prendere un oggetto, di voltarsi, di fare un inchino, di sedere, di alzarsi, di camminare e così via, e poi mi faceva scrivere la frase corrispondente. In uno dei suoi libri mi mostrò le immagini del sole, della luna, delle stelle, dello zodiaco, dei tropici, dei circoli polari, e i nomi di molte figure piane e solide. Mi disse anche i nomi e le caratteristiche di tutti gli strumenti musicali e la terminologia dell'arte musicale. Dopo che se ne fu andato, riscrissi in ordine alfabetico tutte le parole con i loro significati accanto. In pochi giorni, grazie alla mia memoria portentosa, potevo dire di avere una certa conoscenza della loro lingua. Quella che chiamo "isola volante" o "galleggiante" è chiamata nella loro lingua Laputa, un nome di cui non mi riuscì mai di rintracciare l'etimologia certa. Nella loro antica lingua, ormai in disuso, "lap" significa "alto", e "untuh" vuol dire "colui che governa"; per cui dicono che Laputa sarebbe derivata per corruzione da Lapuntuh. Personalmente non condivido questa derivazione che mi sembra un po' forzata. Mi azzardai a comunicare a quei saggi una mia ipotesi, secondo la quale Laputa sarebbe come "lap outed", dove "lap" sta ad indicare esattamente il riflesso dei raggi solari sulla superficie marina e "outed" un'ala, ma non voglio imporla a nessuno e la sottopongo al giudizio del lettore.
....Non sanno nemmeno cosa siano immaginazione, fantasia, invenzione; parole queste che non esistono nella loro lingua, essendo i loro pensieri attirati unicamente dalle scienze che ho detto sopra. Sono in parecchi, soprattutto fra quanti coltivano il settore astronomico, ad avere la massima fiducia nell'astrologia giudiziaria, per quanto poi si vergognino di professarla pubblicamente.....
....Questa è gente eternamente irrequieta, incapace di godersi un momento di tranquillità e la loro instabilità è causata da motivi da cui è quasi immune il resto dei mortali. Temono sempre che qualche cambiamento abbia luogo nei corpi celesti e da qui nasce il loro stato d'ansia; hanno paura, ad esempio, che nel suo progressivo avvicinarsi al sole, la terra finisca col tempo per esserne assorbita ed ingoiata; che il volto del sole si incrosti dei suoi stessi effluvi, diventando incapace di trasmettere la luce all'universo; che la terra sia scampata per un pelo alla carezza dell'ultima cometa che l'avrebbe potuta ridurre in un ammasso di cenere e che la prossima, che secondo i loro calcoli dovrebbe comparire fra trentuno anni, ci distruggerà tutti quanti. Se infatti questa cometa si avvicinerà al sole, nel suo perielio, entro un certo grado (come sono spinti a credere dai loro conti), riceverà un calore diecimila volte più intenso del ferro rovente per cui proseguirà il suo viaggio con una coda incandescente lunga più di un milione di miglia, capace di infiammare la terra e incenerirla se solo passasse ad una distanza di
centomila miglia dal nucleo, o testa della cometa. Temono anche che il sole, con la continua diffusione di raggi e senza alcun recupero, finisca per esaurirsi e per spegnersi, con la conseguente distruzione della terra e degli altri pianeti che ricevono sostentamento dalla sua luce. Il sovrastare presunto di questi ed altri cataclismi li tiene in perpetuo stato d'ansia: non riescono a riposare tranquilli, né a trarre nessun sollievo dai piaceri comuni e dai sollazzi della vita. Quando si incontrano al mattino, la prima domanda che si rivolgono riguarda la salute del sole; se aveva una buona cera al momento di coricarsi e di sorgere e quali speranze possano esserci di evitare la carezza della cometa. Si appassionano a queste discussioni,
come i bambini sono affascinati da terribili storie di fantasmi e folletti e che poi hanno paura di andare a dormire....

3 - UN FENOMENO RISOLTO DALLA FILOSOFIA
E DALL'ASTRONOMIA MODERNA.
PROGRESSI DEI LAPUZIANI IN QUESTA
ULTIMA SCIENZA. COME IL RE REPRIME LE
INSURREZIONI

....L'isola volante o galleggiante ha una forma perfettamente circolare con un diametro di 7837 metri, cioè un quattro miglia e mezzo, per cui ha una superficie di diecimila acri mentre lo spessore è di trecento metri. La base, o se si vuole la superficie inferiore, che è quella che si vede dal basso, è una lastra levigata di diamante, spessa duecento metri. Ad essa seguono strati diversi di altri minerali e il tutto è ricoperto da un tappeto di terra fertile di tre o quattro metri. La superficie superiore si sviluppa in declivio verso il centro dove sono convogliate le rugiade e le piogge
che cadono sull'isola, tramite numerosi ruscelli. Qui le acque sono raccolte in quattro vaste cisterne, larghe un mezzo miglio e a un
duecento metri dal centro. Il sole fa evaporare l'acqua durante la giornata, così che le cisterne non traboccano mai. D'altra parte il sovrano può, volendo, portare l'isola al di sopra delle nuvole e dei vapori e prevenire così ogni pioggia. Infatti i naturalisti sono concordi nell'affermare che le nuvole non salgono al di sopra delle due miglia, o almeno questo succedeva in quel paese. Al centro dell'isola si apre un pozzo largo cinquanta metri, attraverso il quale gli astronomi discendono in una vasta grotta, detta appunto "flandona gagnole" o caverna degli astronomi, posta a un cento metri sotto il livello della faccia superiore del diamante. La caverna è illuminata a giorno da venti lampade la cui luce è riflessa dalle pareti adamantine. Qui si può trovare una gran quantità di sestanti
di tutti i tipi, quadranti, telescopi, astrolabi, ed altri strumenti astronomici. Ma ciò da cui dipende il destino dell'isola è un magnete di proporzioni colossali, a forma di spoletta da tessitore, lungo sei metri e spesso più di tre nel punto più largo. Il magnete è sostenuto da un mozzo di diamante che lo attraversa da una parte all'altra e attorno al quale gira: esso è calibrato alla perfezione, tanto è vero che lo si può far girare con una lieve pressione della mano. Lo circonda un cilindro di diamante, vuoto, della profondità e dello pessore di quattro metri e del diametro di dodici, posto orizzontalmente e sostenuto da otto piedi di diamante, ognuno dei quali è alto sei metri. Nella parte interna, al centro, c'è una scanalatura di trenta centimetri nella quale si innestano gli estremi del mozzo girevole. Il magnete è inamovibile, perché il rivestimento
cilindrico e i suoi supporti sono un tutt'uno con la lastra adamantina che costituisce il basamento dell'isola. Grazie al magnete l'isola può salire e scendere o muoversi in direzioni varie. Infatti il magnete è dotato da un lato di una forza di attrazione nei confronti della terra sottostante sulla quale governa il re, dall'altro di una forza di repulsione. Quando il magnete viene messo in posizione eretta con il polo positivo verso la terra, l'isola scende; quando, viceversa, il polo negativo viene rivolto in giù, l'isola sale. Se il magnete sta in posizione obliqua, l'isola scivola
via planando diagonalmente, perché le forze del magnete agiscono sempre parallelamente alla sua inclinazione. Con questo moto ad inclinazione alterna, l'isola è in grado di sorvolare le varie province dei territori reali. Per spiegare il suo movimento, stabiliamo che A-B rappresenti una linea che attraversa l'isola, mentre il segmento c-d stia per il magnete (c=polopositivo, d=polo negativo) e C per l'isola. Ammettiamo che il magnete venga disposto
lungo il segmento c-d con il polo negativo verso il basso: l'isola sarà sospinta in alto, in linea obliqua, verso D. Giunta al punto D, ammettiamo di girare il magnete intorno al suo asse fino a volgere in basso il polo positivo: esso farà scendere l'isola obliquamente al punto E, dove, se giriamo ancora il magnete fino a ricondurlo alla posizione di E-F, con il polo negativo verso il basso, l'isola risalirà trasversalmente verso F, e qui giunta, potremmo girare il magnete con il polo positivo verso G, e da G ad H e così via. cambiando la posizione del magnete secondo la nostra volontà, faremo procedere l'isola con un'alternanza di salite e discese in diagonale,
fino ad esplorare tutti i territori dell'isola. Ma dobbiamo notare che l'isola non può oltrepassare i limiti della terra sottostante, né innalzarsi al di sopra delle quattro miglia. Gli astronomi, che hanno dedicato ponderosi trattati alle proprietà del magnete, lo spiegano così: la forza magnetica non agisce oltre le quattro miglia, inoltre il minerale influenzato dal magnete si trova nelle viscere della terra sottostante e negli abissi del mare, entro un raggio di sei miglia dalle coste. Esso non è dunque diffuso per tutto il globo, ma soltanto nei territori del re. Con in mano un simile potere era stato facile per un sovrano ridurre in proprio dominio le terre sottoposte all'influenza magnetica. Quando il magnete è parallelo all'orizzonte,
l'isola rimane immobile; infatti in questo caso i due poli sono ad uguale distanza dalla terra e, poiché l'uno attrae e l'altro respinge con la stessa forza, ne deriva uno stato di quiete. Il magnete è affidato ad alcuni astronomi che lo girano di volta in volta secondo gli ordini del sovrano. Essi passano la maggior parte della vita nella osservazione dei corpi celesti con telescopi di gran lunga più precisi dei nostri, ed infatti, sebbene quelli più lunghi non vadano
oltre il metro, hanno una capacità d'ingrandimento molto superiore ai nostri e danno immagini siderali infinitamente più nitide. Grazie a questa tecnica avanzata sono in grado di estendere le loro esplorazioni del cosmo molto più lontano di noi. Hanno così potuto stilare un elenco di diecimila stelle fisse, mentre il nostro inventario più completo non va oltre un terzo di quel numero. Inoltre hanno scoperto due astri minori, o satelliti, che girano intorno a Marte, dei quali il più vicino dista dal pianeta tre volte il suo diametro, l'altro cinque volte, ed entrambi gli ruotano intorno con i rispettivi tempi di rivoluzione di dieci e di ventuno ore e mezzo, sicché il quadrato dei loro tempi periodici sta in proporzione molto approssimata al cubo delle distanze dal centro di Marte. Ciò dimostra con chiara evidenza che sono governati dalla stessa legge di gravitazione che sostiene tutti gli altri corpi celesti. Hanno rilevato anche l'esistenza di novantatre differenti comete, determinandone i periodi con precisione matematica. Se questo fosse
vero, come loro sostengono con estrema sicurezza, sarebbe veramente utile che queste loro scoperte fossero rese pubbliche, così che le teorie sulle comete, che al momento sono tanto opinabili e incomplete, potrebbero raggiungere il grado di perfezione che caratterizza le altre parti dell'astronomia.....

[SM=x520499]
[Modificato da Tidus forever 27/07/2014 18:35]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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27/07/2014 19:02
 
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?

In effetti la storia dei due satelliti di Marte è curiosa... ma da qui a dire - come fa Jim Crane - che Swift voleva lanciare un messaggio sull'esistenza degli extraterrestri ce ne passa...
[SM=x520511]


- Pensi che un uomo possa cambiare il suo destino?
- Penso che un uomo fa quello che può, finché il suo destino non si rivela.
(L'ultimo samurai)
27/07/2014 19:48
 
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Mavaffffffff!!
Immagini fantasiose di Laputa




[SM=x520499]


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Mavaffffffff!!
Re: I viaggi di Gulliver - estratto
Tidus forever, 27/07/2014 18:17:

...Quella che chiamo "isola volante" o "galleggiante" è chiamata nella loro lingua Laputa, un nome di cui non mi riuscì mai di rintracciare l'etimologia certa. Nella loro antica lingua, ormai in disuso, "lap" significa "alto", e "untuh" vuol dire "colui che governa"; per cui dicono che Laputa sarebbe derivata per corruzione da Lapuntuh. Personalmente non condivido questa derivazione che mi sembra un po' forzata. Mi azzardai a comunicare a quei saggi una mia ipotesi, secondo la quale Laputa sarebbe come "lap outed", dove "lap" sta ad indicare esattamente il riflesso dei raggi solari sulla superficie marina e "outed" un'ala, ma non voglio imporla a nessuno e la sottopongo al giudizio del lettore.

[SM=x520499]



Curiosamente esisterebbe un'azienda israeliana che si chiama LAPUNTUH-Magnetics Ltd, sistuata a Klil [SM=x520505] ed impegnata in attività legali (studio di avvocati, credo).

[SM=x520499]




[Modificato da Tidus forever 27/07/2014 22:32]


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Mavaffffffff!!
Re: ?
Lucawenz, 27/07/2014 19:02:


In effetti la storia dei due satelliti di Marte è curiosa... ma da qui a dire - come fa Jim Crane - che Swift voleva lanciare un messaggio sull'esistenza degli extraterrestri ce ne passa...
[SM=x520511]



So soltanto che, per essere un libro di fantasiose avventure, quel capitolo mi ha fatto venire un'emicrania pazzesca! Un mattone! [SM=x520495] [SM=x520499]




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Sono come spesso accade d'accordo con Lucawenz, avevo trovato al prima puntata molto interessante invece mi ha molto deluso questa seconda che fa quasi del tutto svanire le cose interessanti della prima
19/09/2014 10:12
 
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Finalmente sono riuscito a guardarmi questo controverso sceneggiato!

All'epoca ero piccino (avevo 9 anni), e durante il periodo della scuola era obbligatorio andare a nanna alle 20,00, perciò non l'avevo mai visto, ma leggendo i commenti qui sul forum ero un po' perplesso.

Devo dare ragione un po' a tutti coloro che citano i "difetti" (o presunti tali) di questo sceneggiato: sicuramente il basso budget a disposizione, l'argomento scottante e (per l'epoca) inedito... vogliamo metterci anche il timore di trovarsi contro gli interessi di coloro che avevano (hanno) intenzione di far sì che tutto rimanesse sotto oblio?

Eppure questo sceneggiato mi è piaciuto MOLTISSIMO!

Come mai? Perché non è uno SCENEGGIATO (nel senso classico del termine).

Certo, per chi cerca qualcosa tipo "Il segno del comando", o "A come Andromeda", è sicuramente ALTRO!

Lo scopo di questa realizzazione (se posso permettermi di interpretare il pensiero di D'Anza) non è certo quello ARTISTICO!

E nemmeno quello di fare un semplice DOCUMENTARIO (anche se ovviamente ha dovuto e voluto restare assolutamente fedele agli eventi)!

E allora, cosa intendeva D'Anza?

La risposta (secondo me), la troviamo tutta tra le righe di quel "dire" e "non dire", che lascia interdetti e inconsciamente sgomenti.

Innanzitutto c'è da dire che, nonostante gli scetticismi descritti di giornalisti e psicologi (dettati dai condizionamenti "razionali"), forse non ci siamo accorti che c'è anche L'UOMO IN NERO! [SM=x520493]

Eh già... E' proprio Crane!!! Nonostante sembra voglia far la parte di colui che dà i buoni consigli, i più sensati, come una sorta di buon padre di famiglia che intende tutelare la tranquillità dei testimoni degli eventi, facendo una sintesi emerge proprio come COLUI CHE VUOL METTERE TUTTO SOTTO SILENZIO, con tattiche psicologiche, inganni e raggiri... che per fortuna arriva (parole sue) TROPPO TARDI per fermare Charles Hickson e Calvin Parker, ma che purtroppo usa tutta la sua influenza per bloccare Diana Hyers, e ci riesce!

Tutto il contesto in cui gravitano i protagonisti, per quanto toccato in punta di fioretto, è uno spaccato di come e quanto tutta l'umanità sia ipnotizzata: dalle fatiche quotidiane, dalla TV (sempre ad altissimo volume e mostrata - cronaca a parte - solo nel trasmettere show), dalla razionalità della materialità, o magari dagli acerbi studi psicologici che considerano qualsiasi cosa di "fuori dalla norma" come il prodotto di una mente ("colpevolmente") ingessata nelle banalità della vita e che quindi si inventa un qualche sfogo irrazionale; senza contare poi gli obblighi "mondani" (l'evento giornalistico e televisivo dell'ipnosi agli addotti, fantastico Amendola!) e i barbiturici necessari per mettere a tacere la propria coscienza!

No, stavolta si vuol puntare il focus su qualcos'altro: e questo qualcos'altro è "incarnato" da Janet (la giornalista bionda).

D'Anza ci prende per mano per farci fare un percorso: inizialmente Janet è la tipica "giornalista", tanto professionale quanto antipatica, dato che vive solo di "dati certi" o di "sensazionalismi", lei che ormai di emozioni forti non ne sa vivere più dato che tutto è finalizzato (al guadagno, alla carriera, alla posizione sociale, alla solidità psicologica delle sue certezze).

Ma evento dopo evento, mentre una ad una queste sue certezze vengono a cadere (grazie anche a Crane, l'Uomo in Nero), finalmente emerge la persona VERA, colei che ormai non ha più alcuna "bugia" a cui aggrapparsi per giustificare tutte le tranquillità di ieri, e nonostante (o forse proprio grazie al fatto che) la sua posizione le permetta di essere sempre in prima fila negli eventi, e anzi di essere colei a cui tutto viene mano a mano svelato, alla fine non sa più se questo è stato per lei un bene o un male.

Resta il fatto che ormai sorgono spontanee delle domande sulla vita e sul senso del nostro stare qui: con quali occhi potrà mai più guardare al domani, dato che ogni certezza di "vita pacifica" è stata spazzata via? I militari stessi, pur con tutta la loro malafede con i vari "cover-up" nei confronti delle persone, le hanno dimostrato la loro impotenza di fronte a questa situazione.

E noi esseri umani? Come ci poniamo di fronte a queste verità svelate, e a tutto ciò che comportano?

Lo spettatore televisivo dell'epoca, come giustamente riportato qualche post fa, era abituato a vedere il tema "extraterrestre" come un prodotto per bambini, forse volutamente trasmesso durante la TV dei ragazzi (è il caso di "UFO", per esempio, mentre il tema trattato è veramente MOLTO ADULTO) e quindi forse non si era mai posto queste domande... e forse consciamente non se le era poste nemmeno dopo questo "sceneggiato", ma forse "qualcosa", una nuova consapevolezza, magari inconscia, ha fatto breccia.

Poi, se vogliamo, possiamo pure decidere di tornare alle "certezze" e alle "bugie" di ieri, pur di restare tranquilli (voi che scelta fareste?).

Ed è questo che incarna Janet: niente ormai sarà più come prima! E questa nuova consapevolezza non è fatta di certezze, ma solo ed esclusivamente di tante, tante domande (che a questo punto non era nemmeno necessario porre) spesso senza risposta.

Altro che semplice sceneggiato! Altro che documentario! Al di là di tutti i suoi limiti oggettivi, questo è un piccolo capolavoro!

A voi la palla, ragazzi! [SM=x520485]
Ma abbiate pietà, sono piccolo e nero... [SM=x520495]
[Modificato da (Giocherellone) 19/09/2014 11:56]
19/09/2014 11:28
 
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Chapeau per la tua recensione. Fra un pò lo riguardero' con altri occhi e non con il condizionamento conscio e inconscio delle forti aspettative che riponevano nei ns ricordi d'implumi. [SM=x520497] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
27/09/2014 01:13
 
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Re:
(Giocherellone), 19/09/2014 10:12:


A voi la palla, ragazzi! [SM=x520485]
Ma abbiate pietà, sono piccolo e nero... [SM=x520495]



Va premiato senz'altro il tuo entusiasmo, a cui assegno un bel dieci! [SM=x520495] [SM=x520499]
Ma, a parte questo, diciamocela tutta: una storia di fantascienza anzi sulla fantascienza non dovrebbe essere solo una storia di fanta-politica. Ed EXTRA, in effetti, non è solo fanta-politica, perché gli extra-terrestri li intravediamo (con l'immaginazione, aiutata dai disegni che appaiono nell'avventura, e soprattutto dalle parole dei due sventurati), li immaginiamo (soprattutto) e li temiamo molto. Chi di noi -di quelli che sono riusciti a lasciarsi trasportare dal brivido dell'inatteso che c'è in questo lavoro- non ha un po' tremato quando il mondo dell'elettricità faceva quei brutti scherzi, e quando quei ronzii assordanti assorbivano il campo?
EXTRA è più che altro una promessa, un racconto scritto solo in parte, anzi: la pagina di una racconto ancora da scrivere (in un mio precedente intervento l'ho ascritto al genere del thriller psicologico, cosa di cui resto convintissimo).
Tutto questo non sminuisce affatto la lezione fanta-politica che così tanto -e giustamente- ti ha impressionato. L'Uomo in Nero all'italiana conferma e smentisce le voci che, tra di noi appassionati, giravano in anni lontani (una decina e più) in altri forum: qualcuno parlava proprio di azioni ben definite messe in campo da questi scherani del potere (chissà di quale, poi: qui la fantasia può spaziare: lavorava per il governo o addirittura per gli spaziali? Questa seconda ipotesi c'è tutta a ben pensarci); mentre altri ne negavano la presenza nello sceneggiato. Dell'Uomo in Nero, però, si è visto pochino. Comunque, questo non mi ha impedito di apprezzare il personaggio: io, ad esempio, non ricordavo nulla del sinistro Crane, e ne sono stato piacevolmente sorpreso ed anche un po' conquistato.

[SM=x520497]


[Modificato da Roberto@C 27/09/2014 01:25]


________________________________________________________________

Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
30/09/2014 11:15
 
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Ciao Roberto@C! [SM=x520488]

Grazie del bel voto! Non ci ero più abituato, AHAHAHAHAH! [SM=x520495]

Ciò che intendevo sottolineare nel mio intervento era che, per come l'ho vissuto io, questo EXTRA non è propriamente uno "sceneggiato", ma nemmeno "fantascienza", nemmeno "fantapolitica", pur essendo ovviamente tutto questo. E dato che si riallaccia a degli eventi realmente accaduti, non è nemmeno tanto "fanta", no? [SM=x520496]

Infatti il momento che più mi ha fatto sorridere, pur essendo cronaca di quei fatti, è stato il mostrare quei "disegnini", che nell'economia della storia proprio li ho avvertiti come inopportuni!

Infatti tutto il racconto alla fine diventa per me solo un espediente narrativo.

Intendo dire: noi esistiamo in un contesto (o più) dove abbiamo tutti i presupposti che ci siamo (o che ci hanno) costruiti, e che sono le BASI di questa nostra vita.

In questi presupposti noi ci riconosciamo, e viviamo in funzione di questi.

Ma nel momento in cui i presupposti vengono meno? Sicuramente ci creeremmo ALTRI presupposti... ma se non fosse possibile? [SM=x520493]

Saremmo ovviamente ancora "vivi", ma se finora per noi essere vivi significava riconoscerci in qualcosa, adesso che questo qualcosa non c'è più, che cosa significa essere "vivi"?

E' un terreno totalmente sconosciuto e inesplorato, dove siamo veramente nudi e indifesi.

Ecco perché mostrare gli alieni, o i dischi volanti, o i robot con le tenaglie, era completamente fuori posto, inutile e fuorviante (secondo me). Altre pellicole hanno fatto questo (X-files, per esempio), analizzandone altri aspetti, tipo quelli che hai citato tu.
EXTRA non voleva affatto questo.
Infatti perfino Crane, l'Uomo in Nero, alla fine diventa solo "funzionale", con tutte le cose che svela nel suo dire e non dire, ed il ruolo che ha nello svolgersi dei fatti.
L'aspetto su cui è puntato il focus, lo SCOPO di tutto ciò era portare ciascuno di noi in un viaggio dentro noi stessi!
E magari scoprire che in questo viaggio non esiste nemmeno la strada!

... poi magari mi faccio troppe pippe mentali... [SM=x520515]

[SM=x520497] [SM=x520510] [SM=x520556]
[Modificato da (Giocherellone) 30/09/2014 11:26]
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