Lucawenz, 14/07/2014 22:45:
E poi, a voler mostrare i presunti dischi volanti e alieni, si rischiava il ridicolo.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Non a caso citavo i pessimi effetti speciali de
Le Uova fatali
di Gregoretti che, pur molto più tardo (di Extra), rischia di diventare caricaturale. Meglio l'atmosfera, dunque (mille volte meglio!) della cartapesta scolorita. I mezzi della RAI erano quelli, soprattutto perché si trattava di prodotti per la televisione, ma quel che più contava era la sceneggiatura, l'interpretazione, l'atmosfera.
In Extra tutto è inquietudine, sin dalle prime scene in cui vediamo Vittorio Mezzogiorno: le luci sono basse, il bianco e nero sembra incupirsi per immetterci naturalmente in atmosfere più notturne e cariche di tensioni, il commento strumentale non è mai sopra le righe ma, al contrario, è sempre adeguato, ed i personaggi sono ben calati nelle parti. Non abbiamo flashback -come avrebbe voluto Tidus-, è vero, ma abbiamo la tensione e i personaggi.
Forse per me non finirà al secondo posto (che resta appannaggio di
Ritratto di donna velata), ma al terzo o quarto decisamente sì.
RobertoC
[Modificato da Roberto@C 14/07/2014 23:10]
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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.
“Voci notturne”, 1995, epilogo.