Sensazioni dopo l'evento...
Tidus forever, 14/07/2014 13:46:
Visto la prima puntata.
Mi verrebbe da dire: "tutto qui"?
Due puntate...umhhh....sembra un documentario sui fenomeni di abduction, più che uno sceneggiato
Confido nella prossima, perchè per ora brividi ed emozioni pari a zero.
Beh, carissimo, io credo che non dovremmo dimenticare la regola d'oro: mai valutare un'opera passata con gli occhi e con la malizia dello spettatore di oggi. Nel momento in cui lo facciamo, troviamo l'originale televisivo lento, farraginoso, dispersivo e forse perfino inconcludente.
Io credo che dobbiamo inforcare le lenti del 1976. L'originale ripete un fatto di cronaca, che aveva effettivamente destato sensazione anche da noi in Europa, e quindi doveva soddisfare alcune curiosità senza cercare l'impossibile, cioè quegli effetti speciali che non erano davvero nelle corde della RAI (ricordate la versione televisiva de
Le uova fatali, ad esempio, con quegli effetti così buffi? Il rischio era quello di fare di un buon lavoro una macchietta). La RAI, quindi, punta molto sull'atmosfera, sull'ordito, sulla trama, e direi correttamente. Ne
Il Segno del Comando noi intravediamo appena qualcosa del mondo ultraterreno, ma ci lasciamo trasportare dalla mano sapiente dello sceneggiatore, quadro dopo quadro, in un'atmosfera tenebrosa e avvincente, e mi pare che non ce ne lamentiamo affatto. Perché farlo ora?
Ma a parte queste considerazioni, io ho davvero molto apprezzato la sapiente mano delle sceneggiatore (Lucio Mandarà), che è stato capace di portarci gradualmente verso il cuore del problema, senza scivolamenti, senza cadute di stile, alimentando di volta in volta la gravità dell'atmosfera, ed aggiungendo particolari su particolari alla trama. Mi pare una tecnica narrativa molto coerente e ben pensata, ed in fondo non si discosta molto da quella di
Voci notturne (1995), tanto per fare un esempio, che però segue questo lavoro di ben vent'anni.
Il lato brutto della faccenda, per me, è che di questa puntata non ho ricordato quasi nulla, tranne il gesto di Giampiero Albertini che si passa la mano nei capelli per lo sconforto e la tensione al Comando di Polizia, che però potrei avere adocchiato nel riassunto premesso alla seconda puntata, la sola che credo d'avere visto nel 1976.
A me sembra un buon inizio, comunque.
RobertoC
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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.
“Voci notturne”, 1995, epilogo.