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Il Segno del Comando - di Daniele D'Anza - con Ugo Pagliai, Carla Gravina, Franco Volpi

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2021 08:57
14/09/2004 14:17
 
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Mavaffffffff!!


Il Segno del comando (1971) (TV)

Regia di
Daniele D'Anza

Scritto da:
Flaminio Bollini
Giuseppe D'Agata
Dante Guardamagna
Lucio Mandarà

Cast:
Ugo Pagliai .... Edward Foster
Zuma Spinelli .... La portinaia
Carla Gravina .... Lucia
Gino Maringola .... Il portiere dell'albergo
Silvia Monelli .... Mrs. Giannelli
Rossella Falk .... Olivia
Carlo Hinterman .... Lester Sullivan
Giovanni Attanasio .... Lo sconosciuto
Luciano Luisi .... Il telecronista
Massimo Girotti .... George Powell
Laura Belli .... Una ragazza
Luciana Negrini .... Una ragazza
Paola Tedesco .... Barbara
Serena Michelotti .... La zingara
Giorgio Onorato .... Il posteggiatore
Lucia Modugno .... Una donna
Adriano Micantoni .... Il maresciallo
Augusto Mastrantoni .... Il colonello Tagliaferri
Angiola Baggi .... Giuliana
Leopoldo Valentini .... Il custode del cimitero
Franco Volpi .... Raimondo Anchisi
Luisa Aluigi .... Una bibliotecaria
Franco Odoardi .... Il banditore
Roberto Bruni .... Prospero Barengo
Giancarlo Palermo .... Un cameriere
Amedeo Girardi .... Il sarto Paselli
Anna Segnini .... Una suora
Franco Angrisano .... L'intermediario
Pietro Villani .... Uno spiritista
Armando Brancia .... Il portiere di notte
Andrea Checchi .... Commissario Bonsanti
Giorgio Gusso .... Il prete
Jolanda Modio .... Una ragazza
Paola Arduini .... La telefonista
Ferruccio Scaglia .... Il direttore d'orchestra
Evar Maran .... Il rigattiere
Enrico Lazzareschi .... Un muratore
Vittorio Duse .... Primo operaio
Aleardo Ward .... Secondo operaio
Attilio Fernandez .... Il maggiordomo
Silvana Buzzo .... La cameriera
Vittoria Di Silverio .... La donna con la spesa
Gualtiero Isnenghi .... Un bibliotecario
Bianca Manenti .... Una bibliotecaria
Armando Anselmo .... Un cieco

Original Music by
Romolo Grano

Trama:
Il Professor Edward Forster ha dedicato tutti i suoi studi all'affascinante figura di Lord Byron e riceve da un certo Tagliaferri una lettera contenente una fotografia che riproduce una piazza romana descritta nei minimi dettagli in uno dei diari dello scrittore inglese. Forster era sempre stato convinto che quel luogo non esistesse, che Byron avesse usato un linguaggio simbolico per esprimere qualche strana esperienza vissuta nella capitale italiana. Giunto a Roma, Forster scopre che il mittente della fotografia è un pittore morto da cento anni e che nessuno sa dove si trovi la famosa piazza. Al suo posto Forster incontrerà una donna affascinante e sfuggente che lo condurrà in una Roma misteriosa, impregnata di atmosfere surreali e scoprirà che il giorno della sua morte è già stato fissato da almeno due secoli.



[SM=x520499]
[Modificato da Tidus forever 29/03/2015 13:28]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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14/09/2004 14:26
 
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Mavaffffffff!!
E' con vivo piacere che riposto i miei principali interventi su questo autentico "cult" della televisione, sperando di ritrovare altri appassionati con i quali discutere. L'analisi è stata fatta puntata per puntata.

Alcuni aspetti della prima puntata:

1) Arriva in Via Margutta n° 33 (interno 13). La chiave della camera, che riceve dalla Giannelli, guarda caso, è la n° 33.

2) Davvero strano il medaglione della Giannelli, all'hotel Galba: indecifrabile!

3) Forster viene osservato dal Crapelata, posto di fronte all'hotel Galba. Il Crapapelata è anche presente alla cerimonia di inaugurazione della settimana byroniana.

5) La madre di Forster è veneziana. Anche Byron ha vissuto per un certo periodo a Venezia tra il 1816 e il 1819, e tra aprile/maggio del 1817 è stato a Roma (brevissimo soggiorno).

6) Byron è nato a Londra il 22/02/1788 ed è morto in Grecia 19/04/1824: aveva 36 anni. Forster è nato a Middlesbrough il 28/03/1935: il 28/03/1971 compirà 36 anni. Curiosa questa cosa, vero? Le date non coincidono, ma l'età è la stessa (due inglesi, due persone di cultura e Venezia e Roma nella loro vita).

7) Il numero di telefono di Tagliaferri è: 2113117 (se vi dice qualcosa, ditelo )

8) Alla cerimonia di inaugurazione della settimana byroniana il documento "21/4 - notte ore 11 - Esperienza indimenticabile..." è scritto in iglese. Il secondo, "Voltai le spalle al signore..." in italiano. Powell afferma: "Piuttosto curioso che l'abbia scritto in italiano"

9) La chiromante vede Lucia e dice: "Tu..tu non sei come noi. Lei ti terrà per sempre qui...a Roma!". Dunque Lucia è stata notata: cosa che non avverrà quando rientrerà all'albergo Galba, a fianco della Giannelli, la quale rinnegherà più volte, stretta alle corde da Forster: "Non c'era nessuno con me!"

10) Quando Forster si sente girare la testa, alla Taverna dell'Angelo, Lucia gli dice: "Non doveva toccare il medaglione"; ma quando Forster si impossesserà dell'amuleto, in macchina, non ha nessuno problema e nemmeno successivamente. Perchè? All'inizio ho pensato: "Forster si è burlato dell'amuleto e Lucia si vendica"....ma non ha senso: perchè organizzare un incontro con Tagliaferri e poi mandare tutto all'aria per un così futile motivo? Le mie conclusioni sono queste:

- la Taverna dell'Angelo era l'unico posto sicuro dove Lucia poteva tentare di donare il medaglione a Forster. Egli era infatti pedinato da Anchisi e C., che gli fregano la borsa dove aveva parcheggiato la macchina; quando ritorna dal commissariato trova il medaglione, che prima non c'era (quindi dopo il furto della valigia). Altrimenti quando e in quale occasione donarlo? Certamente non al loro primo incontro, al n° 13, nè tantomeno successivamente, manipolata da Anchisi (vedi vecchie discussioni). Il furto della borsa avviene e Lucia ha via libera: Anchisi e C. hanno altro a cui pensare, adesso...i
microfilms, le carte di Forster....



[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.00]



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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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14/09/2004 14:31
 
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Alcuni aspetti della seconda puntata

1) Il colonnello Tagliaferri è un discendente indiretto del pittore. Afferma che Lucia si è uccisa il giorno dopo il pittore. La nipote del colonnello Tagliaferri è vestita come Lucia. Il colonnello terrà in mano per qualche minuto il medaglione. Il colonnello Tagliaferri invita Forster ad andare al Caffè Greco.

2) Forster ci va e trova Powell.
Commento: pura fatalità? No! La macchinazione è partita ed è perfettamente sincronizzata: il colonnello lo manda al caffè e Powell è lì, pronto ad accoglierlo; proprio lui dirà a Forster di dare un'occhiata alle stampe (e troverà il ritratto di Marco Tagliaferri, suo perfetto sosia).

3) Powell, nella camera di Forster ed in sua compagnia, apre la finestra e vede Crapapelata: non batte ciglio, poichè lo stesso Powell fa parte della macchinazione di Anchisi. Anche Sullivan e Olivia sono nello stesso albergo; quest'ultima conosceva già Powell e non lo nasconde. Proprio Powell invita Forster al cimitero degli inglesi, che declina l'invito; ma Forster riceve una telefonata: la voce è di Anchisi (lui non lo sa) e gli dice che quello che cerca si trova al cimitero degli inglesi.
Commento: perfetto tempismo! Se Powell non lo convinceva, ecco pronta la carta di riserva! Perchè mandarlo al cimitero degli inglesi? Per completare quell'opera di suggestione ai danni di Forster.

4) Olivia tiene in mano il medaglione mentre è a colazione, all'aperto, con Forster. Crapapelata li osserva di nascosto. Olivia parla con Forster del tentativo di suggestione e fa il nome di Lucia. Forster le dice che a lei non ha mai detto il nome della ragazza. Olivia parla di fenomeni strani, ma Forster non crede a queste cose. Alla fine Olivia gli dice di non fidarsi della Giannelli, ritenuta ambigua e inquietante.
Commento: perchè Olivia fa il nome di Lucia, non avendo Forster fatto mai il suo nome? Avevamo stabilito che Sullivan e Olivia investigassero per conto proprio, fuori dalla cerchia Anchisi. Olivia conosce Powell e non sa della complicità di quest'ultimo con Anchisi: può darsi che Powell le abbia fatto il nome, privatamente, ma a che scopo? Non si danno informazioni alla "concorrenza"; in fondo è normale che Powell sia a conoscenza di Lucia, visto che Forster gli racconta tutto. Però Powell è doppiogiochista e forse ha indirizzato Sullivan/Olivia sulla pista "Lucia", visto che Sullivan è in affari con Anchisi; come dire: sappiamo delle tue macchinazioni!

5) Sullivan era pilota durante la guerra. Il colonnello Tagliaferri, invece, fu fatto prigioniero dagli inglesi.
Commento: due militari che ne richiamano in causa un altro, Von Hessen ed il suo carteggio.

6) Olivia e Forster vanno dall'antiquario Barengo, che lo esamina, e gli dice che il medaglione è di Brandani, anche se porta sfortuna. Sullivan conosce la storia e lo esamina con Barengo.
Commento: vedere commento finale.

7) Ritornato in camera, ancora Crapapelata che spia dalla finestra di fronte. Forster va all'Università, a vedere Barbara, ed è seguito ancora da Crapapelata. Barbara le rivela che la foto del quadro è un fotomontaggio.
Commento: Barbara si rivela un'ottima fonte di notizie per Powell. Che la foto fosse taroccata, lo sapeva già: è in combutta con Anchisi! Però eventuali confidenze possono essere carpite, essendo la sua segretatria; nulla toglie di pensare che anche Barbara facesse parte della macchinazione: è Powell che dice a Forster "se ne servi con discrezione" e chiarisce subito che tra lui e Barbara non c'è feeling.

8) In biblioteca, Forster incontra Anchisi e gli dice che sa dove alloggia. Proprio in biblioteca scopre in un libro che il famoso quadro è di proprietà degli Anchisi, il cui palazzo si trova al Rione Monti, il rione di Lucia.
Commento: Forster arriva in biblioteca e Anchisi sembra essere presente da prima; qualcuno vicino a Forster deve avere rivelato le sue intenzioni di andare proprio là, quel giorno, oppure è bastata una telefonata di Crapapelata.

Commento finale:
La cosa che più mi sorprende di tutta questa storia è che il medaglione per qualche istante è passato nelle mani il "nemico": il colonnello Tagliaferri (collezionista di orologi che conosce la storia del Brandani e che rappresenta Anchisi), Olivia e Sullivan (esperto d'antiquariato che sa della storia di Brandani). Una domanda mi martella la testa: possibile che quel medaglione (che è il SDC) sia così snobbato, al di là del suo valore storico? Tutti sapevano di Brandani; non solo, ma la setta Anchisi sapeva tutto di Brandani/Tagliaferri/Forster. C'è uno studioso, Forster, che racconta praticamente a tutti (direttamente o indirettamente) il suo incontro con Lucia; il primo a sapere del medaglione è il colonnello Tagliaferri, poi Powell, Olivia e Sullivan. Tutti cercano qualcosa ed alla fine salta fuori il "carteggio Von Hessen"; sembra che il medaglione, per un verso o per l'altro, non importi a nessuno. Ma come? Forster racconta qualcosa di eccezionale, del suo medaglione ritrovato, e nessuno fà nulla per prenderlo? Se Anchisi credeva a questa leggenda, perchè non ha sospettato che il medaglione fosse il SDC? O forse tutta la macchinazione, suggestione compresa, serviva solo a ritrovare il carteggio Von Hessen? Anchisi aveva problemi economici: vendere il carteggio sarebbe stata una soluzione. Resta un altro problema: come si arriva al carteggio? Ossia, chi ha "adescato Forster" come poteva sapere che trovando il SDC avrebbe ritrovato il carteggio? Alla prossima puntata....



[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.01]



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14/09/2004 14:39
 
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Alcuni aspetti della terza puntata

1) Nell'ufficio di Powell, Forster racconta di avere visto Lucia, all'una di notte, passeggiare per palazzo Anchisi. Gli mostra, per la prima volta, il medaglione.
Commento: Powell nemmeno lo prende in mano per esaminarlo. Forster lo ha fatto esaminare e dice che è rarissimo, ma Powell risponde: "Beh, almeno ha fatto un affare". Ma questo medaglione, sorto dal nulla, interessa a nessuno? Possibile? E' una patacca? La storia che racconta Forster, un illuminato, è davvero così banale da non essere presa in considerazione? Oppure il medaglione è l'esca per ritrovare il carteggio? (e quindi anche ad Anchisi non interessa il SDC?

2) Powell insiste sulla suggestione e lo indirizza a investigare su Anchisi. Poi entra la segretaria: Barbara sa molte cose sul paranormale (forse troppe). Conosce anche la leggenda del fantasma di palazzo Anchisi: chi lo vede, muore entro il mese.
Commento: se è complice di Powell, completa alla perfezione la suggestione ai danni di Forster.

3) Uscita Barbara, Forster sembra intenzionato a tornarsene a Londra. Powel, però, ironicamente gli ricorda il mistero della borsa scomparsa; per Forster non è importante, ma Powell insiste, sempre senza forzare la mano, sul fatto che sicuramente era importante per chi l'aveva rubata. Sta di fatto che Forster rimane.
Commento: Powell & C., grazie anche alla borsa, riescono nel loro intento di trattenere Forster a Roma, nel caso la suggestione non bastasse. Ma la borsa non era così importante,
per Forster: qualcosa lo trattiene dal ripartire, forse la curiosità di sapere.

4) Forster va a Palazzo Anchisi. Il Principe è tutto bardato da Cavaliere dell'Ordine della Mezzaluna. E' un vestito confezionato dalla Sartoria Paselli. Lì trova anche Sullivan che viene accompagnato malamente alla porta.
Commento: un incontro d'affari finito male o semplice scena? Di cosa stavano parlando, in realtà?

5) Anchisi cita la frase di Byron: "Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile....tenebrose presenze". Forster dice che per lui Byron quella sera era particolarmente turbato: tanto è vero che tornato a casa buttò giù quel bozzo di poesia che dice "Voltai le spalle al Signore....". Anchisi prende un libro e legge: "Secondo il Conte di Cagliostro, in una casa, che si affacciava su una piazza nominata da Byron, viveva due secoli fa un grande maestro di magia, che aveva il terribile ma affascinante potere di cancellare il confine tra la vita e la morte". Forster si domanda se Byron abbia visto il fantasma di questo negromante e chi fosse; Anchisi gli risponde che può scoprirlo solo il designato dal destino.
Commento: l'opera di suggestione è completa. Forster è uno studioso di Byron e la "cabala dei numeri", per quanto bizzarra e curiosa, dice che Forster potrebbe essere il predestinato.

6) Anchisi conduce Forster a visitare l'altra ala del palazzo, alludendo all'eventuale interesse di Forster per la pittura. Si accorge dalle impronte sul muro che mancano dei quadri e Anchisi gli dice che andranno all'asta, tra cui un Tagliaferri: fantasia architettonica con motivi romani. Conosce anche il colonnello Tagliaferri e lo informa che l'hanno portato in una clinica.
Commento: Anchisi serve su un piatto d'argento le informazioni di cui Forster ha bisogno. I versi di Byron (Notte ore 11....) sono ben rappresentativi del quadro di Tagliaferri eppure Anchisi se ne libera. Perchè? Perchè spera che Forster riesca ad avanzare nelle indagini e nella soluzione di un enigma del quale non riesce a venire a capo.

7) Forster va alla clinica ma non può vedere il colonnello: troppo debole. Incontra la nipote che gli dona la chiave dell'interno 13 di Via Margutta. Nel momento stesso in cui Forster riparte, alla clinica arriva Sullivan.
Commento: Cosa andava a fare Sullivan alla clinica? Voleva forse la chiave dell'interno 13 perchè sapeva che la borsa era là? Se crediamo a questa ipotesi, Sullivan agisce per sè oppure è l'inizio del tradimento nei confronti di Anchisi; il principe può averla esaminata e ritenuta inutile...ma Sullivan è uno che, si vedrà, studia anche la metrica musicale, uno che ha intuizioni; forse ha capito che può arrivare lui alla soluzione, se riesce a leggere quegli appunti. Oppure ha strappato un'altra informazione: Anchisi metterà all'asta il
quadro del Tagliaferri affinchè lo acquisti Forster.

8) Forster è nell'interno 13. Un quadro rovinato, al quale manca il volto, mostra una figura femminile con al collo il medaglione.
Commento: Non sappiamo se il quadro sia un falso e quindi recente. Al posto di Forster lo avrei fatto valutare da un esperto. La cosa curiosa è il medaglione al collo della donna: è uguale al SDC. Se fosse un falso, il medaglione è una patacca, uno specchio per le allodole! (e quindi molto pericoloso: Forster capirebbe che si tratta tutto di una macchinazione e tornerebbe in Inghilterra filato); se è autentico, il pittore Tagliaferri conosceva l'oggetto (forse in base alla vita precedente, nei panni di Brandani).

9) Arriva qualcuno...si sentono i passi! E' Powell! Dice che è venuto lì a causa di una telefonata femminile. Forster ritrova la borsa.
Commento: la scusa sempre futile. Forse Powell voleva sincerarsi del ritrovamento della borsa da parte di Forster: Sullivan poteva essere in agguato! (se ci riferiamo al commento
del punto 7)

10) Forster si presenta all'asta: gli interessa il quadro del Tagliaferri; ma qualcuno lo acquista. Interpellato, rissulta essere un intermediario e non vuole fare il nome del compratore: perchè vuole mantenere l'incognito? Comunque Forster gli dà il recapito, nel caso il compratore fosse intenzionato a trattare con lui.
Commento: qualcuno ha soffiato il quadro a Forster. Si scoprirà, in seguito, che l'aveva Sullivan. E' chiaro che il Barone vuole condurre lui, ora, il gioco, alla faccia di Anchisi e Powell.

11) Olivia e Sullivan sono in albergo; quest'ultimo fa un solitario con le carte. Olivia lo rimprovera: "Ma è possibile che tu debba barare anche quando giochi da solo?" La risposta di Sullivan è sibillina: "Deformazione professionale, mia cara. L'importante è che il gioco riesca".
Commento: si intuisce, da questo scambio di battute, che Sullivan sta giocando al gatto col topo.

12) I due parlano di Anchisi e del brutto trattamento subito da Sullivan, seppure in tono ironico. Poi Sullivan si fa serio e dice: "Adesso è arrivato il TUO momento" alludendo anche allo charme di Olivia da usare su Forster. Olivia ha paura, forse per Forster.
Commento: qual'è il "momento" di Olivia? Che deve fare? Sono tutti e due sempre della cerchia di Anchisi o adesso agiscono da soli? (vedere commento numero 7)

13) Poi arriva Forster e dice a Olivia di avere ritrovato la borsa: Sullivan ascolta...sembra lo sapesse già! Anzi, aggiunge: "A meno che la restituzione non facesse parte del piano". Forster dice che adesso si occupa di quadri e Olivia è sorniona: "Credevo ti occupassi soltanto di medaglioni"
Commento: Sullivan può saperlo perchè fa parte del clan Anchisi, e quindi conosce il piano, o perchè è andato alla clinica ed ha saputo la cosa dal colonnello Tagliaferri (la chiave donata a Forster dalla nipote). Ancora una volta si parla di "medaglioni" come di una patacca! Esiste un medaglione "misterioso" e nessuno fiata, nessuno cerca di
impossessarsene! Eppure sarebbe semplice: un bel bicchiere di whiskey drogato ed il gioco è fatto! (all'albergo, a palazzo Anchisi, da Powell...).

14) Sullivan chiede a Forster della sua discussione con Anchisi e lo mette in guardia: "E' un pazzo e posso assicurarle che nella sua pazzia è capace di essere pericoloso". Forster gli chiede se avesse mai sentito nominare il colonnello Tagliaferri: la risposta è secca..."Mai sentito!". Sullivan conclude: "Se le hanno restituito la borsa, forse vogliono che trovi qualcosa...l'isola!" (alludendo al tesoro).
Commento: Sullivan a questo punto dovrebbe agire da solo; perchè parlare male di un alleato? A che scopo? Perchè svelare le carte sul fatto che "qualcuno cerca un tesoro" (l'isola)?
Perchè metterlo in guardia? Il famoso quadro lo possiede ora Sullivan ed a mio avviso ha fragato Anchisi: Forster doveva comprarlo ma il Barone ha messo i bastoni tra le ruote per agire da solo.

15) Arriva la Giannelli e dice a Forster che una signora ha telefonato e, se è sempre interessato a quel quadro, può recarsi all'indirizzo segnato nell'appunto, dopo le 10 (che la Giannelli, a questo punto, conosce).
Commento: altro punto oscuro. E' stata la Giannelli a fingere o è stata Lucia? Vedere punto successivo.

16) Forster va all'appuntamento: lo accoglie Crapapelata. E' il momento della seduta spiritica ed è presente anche la Giannelli: "L'aspettavamo. Qualcuno vuole parlare con lei". Della seduta si è parlato in precedenza: la medium informa Forster su Tagliaferri e sul quadro che si trova su una nave a remi.
Commento:
- Prima ipotesi: è stata la Giannelli ad inventare quella telefonata su ordine di Anchisi. Il quadro è stato acquistato da uno sconosciuto e quindi Forster deve essere indirizzato su una pista: che fare? Si ricorre ad un medium! Una soluzione alquanto bizzarra, ma che ha una sua motivazione: Anchisi & C. sentono di essere stati scavalcati da qualcuno, di essere fuori dal gioco; probabilmente sospettano di Sullivan e solo se Forster ritroverà il quadro potranno sapere chi è realmente il traditore. Certo, Sullivan (o chi per lui) potrà farsi vivo di nascosto con Forster, ma senza mai rivelare la sua residenza: troppo pericoloso!
- Seconda ipotesi: è stata Lucia. Motivo? Lo stesso della Giannelli e Anchisi. La domanda fondamentale è un'altra: perchè Lucia non ha detto chiaro e tondo a Forster che, una volta in possesso del medaglione, poteva andarsene per i fatti suoi? Perchè proseguire nell'indagine? Probabilmente perchè Forster doveva prendere coscienza del proprio ruolo di predestinato, pena il fallimento (e quindi la sua morte, come da maledizione).

17) Forster rientra in albergo ed è informato che Sullivan e Olivia sono partiti senza lasciare nessun messaggio. Tornato in camera, si affaccia alla finestra e vede rientrare Giannelli con al suo fianco Lucia. Si precipita dalla Giannelli e lei dice: "Entri, entri professore. Immagino lei voglia parlarmi". Forster le chiede di Lucia ma lei lo guardo sorpreso: della medium, poi, non ha mai visto il volto.. Squilla il telefono e dopo il "pronto" di Giannelli, Forster si impossessa della cornetta: qualcuno cercava Sullivan e riferiva che il colonnello Tagliaferri è morto!
Commento: chi era la telefono? Bella domanda! La voce non si sente, nello sceneggiato. Proviamo ad azzardare Anchisi & C.: "il colonnello Tagliaferri ci ha tradito e tu farai la stessa fine come tutti i traditori (o chi si intromette nella nostra strada)". Comunque non direttamente Anchisi, ma magari Crapapelata: se fosse stato Anchisi perchè telefonare alla Giannelli e chiedere di Sullivan, dando del "lei"? In pratica, perchè non dire più semplicemente "Giannelli, passami quel bastardo di Sullivan!"? Inoltre la Giannelli esita a rispondere al telefono, in presenza di Forster; forse perchè ha paura di tradirsi (e di tradire).



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[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.02]



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14/09/2004 15:03
 
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Alcuni aspetti della quarta puntata:

1) Forster è a casa del colonnello Tagliaferri e parla con la nipote. Lei gli dice che Tagliaferri è morto poco dopo la partenza dalla clinica di Forster.
Commento: l'ultimo, in ordine di tempo, che ha visitato il colonnello, è Sullivan. I sospetti ricadrebbero su di lui, ma nulla toglie che possa essere stato Anchisi (vedere punto 18). Resta comunque valida l'ipotesi che si tratti di morte naturale.

2) Gli racconta che suo nonno era convinto che se un solo orologio della sua collezione si fosse fermato, anche il suo cuore avrebbe cessato di battere.
Commento: sembra una ulteriore suggestione ai danni di Forster. Vi rimando sempre al punto 18.

3) Forster osserva un piccolo orologio e scopre che si è fermato; la ragazza sembra subito avvalorare la superstizione, ma Forster rettifica: per lui il colonnello era talmente convinto di ciò, che quando vide l'orologio fermarsi il malore fu inevitabile.
Commento: la nipote mi sembra troppo predisposta ad avvalorare la tesi "magica". Vedere punto 18.

4) La ragazza gli dice che era rarissimo: infatti porta l'incisione di Brandani eall'interno c'è la scritta S.Onorio (oltre al simbolo della civetta).
Commento: guarda caso un bell'orologio di Brandani! Il colonnello Tagliaferri si dimostra un'autentica miniera di informazioni: prima la chiave dell'interno 13, poi l'orologio di Brandani ed infine (vedi punto 23) il libro in possesso di Anchisi. Analizziamo questi "reperti":
- la chiave: all'interno 13 ritrova la sua borsa e un quadro femminile con al collo il medaglione
- l'orologio: porta dritto alla chiesa di S.Onorio (chiunque avrebbe potuto fare quelladeduzione, specie chi vive da anni a Roma)
- il libro: vi si trovano riferimenti al messaggero di pietra, tempio romano e fontana con delfini (vedi punto 24).

5) Forster va nella chiesa di S.Onorio e chiede al parroco se c'è qualche opera di Ilario Brandani. Il parroco elenca una serie di cose che nulla hanno a che fare con Brandani, compreso tutto il manoscritto dell'opera di Baldassarre Vitali: il nostro Forster annota nel suo taccuino.
Commento: questo passaggio, apparentemente insignificante, fa riflettere. Nel punto 24 Anchisi, riguardo al Maestro indicato nel libro, fa riferimento all'ipotesi che si tratti di un maestro di musica: probabilmente può anche lui avere indagato a S.Onorio (vedi orologio), ma senza trovare il salmo XVII e quindi essersi arenato.

6) Terminata la visita, Forster è a casa di Barbara e sta consultando i famigerati microfilms riguardanti Byron, quelli che aveva nella sua borsa ritrovata. Barbara sembra piuttosto curiosa di sapere tutta la storia, non solo quella raccontata a grandi linee. Forster nota che i microfilms ci sono tutti. Barbara gli dice: "Immagino che lei sia l'unico in grado di decifrare queste pagine"; Forster risponde che altri studiosi sarebbero in grado di farlo, ma che ci vogliono molti giorni per le ricerche, nelle biblioteche e negli archivi.
Commento: qualcosa c'è, in quel diario segreto di Byron. Nella prossima puntata Forster troverà la frase "Indimenticabile notte in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto ancora un suo invito". Il testo è scritto, ovviamente, in inglese e la traccia non è per nulla chiara. Solo uno studioso di Byron può tentare di capirne il significato; chi ha rubato la borsa, infatti, non è riuscito a venire a capo di nulla.

7) Forster comincia a dare appunti a Barbara: Byron, nel suo diario, cita luoghi e persone che ha frequentato nel suo soggiorno romano ma che ancora non è riuscito ad individuare. Per lui, resta ancora da vedere se la piazza descritta da Byron sul diario sia immaginaria; è a questo punto che Barbara dice: "Sembrerebbe di no, dal momento che il pittore l'ha
dipinta...ma bisognerebbe riuscire a trovare quel quadro".
Commento: Barbara sembra insistere sulla pista del quadro, come Powell (vedi punto 14).

8) Forster le racconta del quadro che gli è sfuggito all'asta e di essere stato ad una seduta spiritica. Proprio in quel momento giunge una telefonata: è Sullivan che gli dice che
Olivia ha abbandonato la "barca" ma che è convinto che ha fatto un errore gravissimo. Dice inoltre: "L'ingranaggio si è messo in moto. C'è stato un morto. Immagino che avrà capito di chi si tratta, anche se sono riusciti a far credere che si trattasse di morte naturale; anche per lei è già pronto un bel certificato di morte naturale, in data 28/03/1971". E inoltre: "Io so qualcosa, professore, che gli altri non sanno, qualcosa che potrebbe esserle estremamente utile. Posso dire di avere la metà di un biglietto di banca, l'altra metà e nel
diario di Byron. Si tratta soltanto di riunire i due biglietti e con l'altra metà potrà comprare...la sua salvezza, professore. Altrimenti lei rischia di perdere la sola possibilità di cavarsela e....".
Commento: altro punto cruciale che merita delle ipotesi:
- Sullivan ha ammazzato il colonnello Tagliaferri per poi far cadere i sospetti su Anchisi e lavorare con Forster.
- Sullivan ha parlato, in clinica, con Tagliaferri, per avere delle informazioni, probabilmente sulla valigia (e magari farsi dare la chiave dell'interno 13). Infatti afferma che nel diario di Byron c'è l'altra metà del "biglietto di banca".
- Anchisi & C. hanno ammazzato Tagliaferri per impedire che parlasse con Sullivan. Come hanno fatto? Vedere punto 18.

9) Si sente uno sparo, al telefono, e Sullivan non risponde. In realtà è tutta finzione: la manfrina è notata, infatti, anche da Powell che era nascosto nei pressi dell'abitazione di Sullivan.
Commento: Sullivan mette in atto una messinscena, proprio per far capire a Forster la cattiva fede di Anchisi & C. Secondo me, Sullivan sottovaluta troppo i suoi "rivali", scherzando col fuoco (vedere punto 18).

10) Barbara chiede chi fosse il tizio al telefono, ma Forster non risponde. Lei è alquanto seccata per la mancanza di fiducia, ma Forster le dice che deve cavarsela da solo in questa faccenda alla quale non vuole credere!
Commento: Barbara, per me, è troppo ficcanaso e lavora per conto di Powell.

11) Forster è nell'ufficio di Powell che si affida al commissario Bonsanti dando le generalità di Sullivan e Olivia. Bonsanti, tra l'altro, conosce bene Olivia ed è preocupato per lei. Parlando di Olivia, Forster ricorda che lei guardava un concerto alla televisione, in albergo: è un'illuminazione e chiede a Powell di informarsi sul concerto. Il concerto fu
eseguito alla Basilica di Massenzio e l'ultimo brano era il salmo XVII di Baldassarre Vitali.

Commento: questa "illuminazione" si può solo spiegare col fatto che Powell è il predestinato; chiunque non avrebbe mai pensato di indagare in quella direzione, ma per fortuna NON E' fondamentale ai fini dello sceneggiatoPerchè? Perchè l'indizio, su un "maestro di musica" l'avrebbe avuto successivamente da Olivia (vedi punto 19) ed Anchisi (vedi punto 24). Resta il problema S.Onorio/Vitali, ma nel suo taccuino aveva annotato
quanto diceva il parroco. Anchisi, inoltre, "passa" le sue informazioni a Forster: conosce l'orologio di Brandani con la scritta S.Onorio e possiede il libro con la famosa frase che
fa riferimento ad un Maestro; in pratica è un modo per farlo eventualmente avanzare nelle sue indagini e non è cosa da poco! Un certo pittore Tagliaferri è morto perchè non trovò il SDC, non avendo nessun aiuto!! Per questo il pittore sembra
uno "sfigato": doveva agire da solo, magari solo con l'aiuto di Lucia (che era viva e non un fantasma).

12) Forster ritorna con Powell a S.Onorio e chiede al parroco tutta l'opera di Vitali; manca, però, il salmo XVII.
Commento: è chiaro, ormai, che quel salmo XVII può fornire una svolta nelle indagini. L'ha intuito Sullivan (vedi punto 19) e lo sa anche Anchisi (vedi punto 24).

13) Si recano, quindi, alla Basilica di Massenzio: per un attimo Forster vede (o crede di vedere) Lucia tra gli strumentisti. Parlano, quindi, col direttore d'orchesta, di Vitali: il salmo XVII era una partitura per organo e coro e adesso stavano provando una partitura per orchestra. Le pubblicazioni su Vitali sono pochissime e le notizie su di lui molto vaghe: si ignora perfino dove sia stato sepolto e il manoscritto del salmo XVII è andato perduto o forse è nelle mani di qualche privato che lo custodisce gelosamente; si dice che in quella musica sia nascosto qualcosa, un messaggio. Quella partitura sarebbe una specie di testamento musicale contenente la chiave di un segreto.
Commento: è la conferma di quanto detto precedentemente.

14) Powell e Forster discutono: il quadro di Tagliaferri, secondo il professore, NON E'l'altra metà del biglietto di banca, quello citato da Sullivan, altrimenti Anchisi non
avrebbe ceduto con tanta facilità. Powell insiste sul quadro: resta il problema di sapere chi l'ha acquistato; secondo lui potrebbe nascondere qualche segreto. Ma Forster dice: "Non è possibile! Se fosse, così, Anchisi se lo sarebbe tenuto". Powell: "Forse l'ha mandato all'asta convinto che sarebbe finito nelle sue mani". E Forster: "Non credo. Me l'avrebbe
dato direttamente o cumunque avrebbe trovato il modo di farmelo avere. Penso piuttosto che se ne siano serviti come una specie di trappola. Certo, per verificare se c'è qualcun altro che ruota intorna alla vicenda di Tagliaferri e a me, in modo da indurre eventuali concorrenti a uscire allo scoperto".
Commento: ormai Forster riconosce che gli stanno passando delle informazioni per continuare la ricerca, come già evidentiato nel commento del punto 11. Il quadro non serve a nulla, ma è solo un'esca.

15) Barbara, Powell e Forster sono a pranzo. Parlano del quadro. Forster dice che la medium lo indicava presso "una nave a remi". Barbara intuisce: a Roma, ancora nel Tevere, l'isola
tiberina, ha la forma di un barcone.
Commento: a questo punto molte cose si spiegano! La seduta spiritica, con la medium, serviva a rintracciare il possessore del quadro acquistato all'asta. Sullivan ed Olivia sono scomparsi e vanno rintracciati al più presto. Perchè, se il quadro non vale nulla ai fini delle ricerche? Evidentemente Anchisi & C. capiscono che sarebbero tagliati fuori: la loro
eliminazione è necessaria, specie se Sullivan ha intuito qualcosa riguardo alla musica di Vitali.

16) Forster si dirige sul luogo. C'è una sola casa, vicino alla chiesa. Scopre che l'appartamento al primo piano è affittato da una settimana. Entra nell'appartamento e con sua grande sorpresa vi trova Olivia ed il famoso quadro del Tagliaferri. Olivia è stata interrogata dalla Polizia ed ha una grande paura: Sullivan è sparito ed è sicura che gli sia successo una
disgrazia.
Commento: l'informazione della medium permette di rintracciare Olivia, ma non Sullivan, che nel frattempo si è dileguato (vedere punto 17)

17) Alla fine, Olivia dice che ha paura proprio per Forster. Così dice: "L'hanno fatto sparire perchè ha tentato di mettersi sulla loro strada, ma in fondo alla loro strada ci sei tu. Sei tu la vittima, sei tu che devi morire! Sei tu quello che cercano!". Forster replica dicendo che Sullivan aveva preso il quadro perchè credeva fosse utile. ma se poi l'ha abbandonato è perchè non serviva a niente ed è servito solo a farlo cadere in trappola.
Commento: viene confermato il "modus operandi" di Anchisi, ossia gli passano informazioni per arrivare alla soluzione dell'enigma, salvo poi "buttarlo a mare".

18) Olivia dice: "Io glielo avevo detto di stare lontano da quella gente, sembrano delle persone normali...ma...non lo sono, hanno dei poteri sovrumani, io sono sicura che arrivano
perfino ad uccidere, senza lasciare traccia".
Commento: Olivia è convinta dei poteri "oscuri" della setta Anchisi ed ha paura!

19) A questo punto Forster chiede di Powell; ha un'aria troppo frivola per essere autentica...ma Olivia non parla, bloccata dalla paura: "ora tu sei venuto qui e loro sanno dove sono e mi uccideranno". Forster nota un libro di metrica musicale e domanda a Olivia cosa servisse: Sullivan voleva decifrare una musica, una musica di Baldassarre Vitali.
Commento: a questo punto Forster è definitivamente sulla traccia "Vitali"

20) Forster torna a Palazzo Anchisi: per un attimo sembra sentire il suono di un organo; entra in una stanza, vede lo strumento, ma non c'è nessuno. Lo stesso maggiordomo dice che
sono 50 anni che nessuno suona quell'organo.
Commento: le visioni di Lucia, il suono dell'organo, il fantasma di Tagliaferri al cimitero degli inglesi...non si può scindere "ragione" e "magia" in questo sceneggiato.

21) Forster domanda ad Anchisi che cosa accadde ad una seduta spiritica, alla quale il principe partecipò qualche anno prima, come da sua stessa ammissione. Anchisi così afferma: "..il segno che tra di noi c'era una presenza. Quando parlò per bocca DELLA MEDIUM, disse qualche cosa di molto strano, che parve una stravaganza dello spirito...disse che in un diario sconosciuto di UN GRANDE POETA, c'era una chiave per scoprire un tragico
mistero....". Anchisi dice che quando ha letto l'articolo di Forster, che rivelava la scoperta del diario, si era ricordato immediatamente di quelle parole sibilline ed erano passati alcuni anni da quella seduta spiritica. "Ora capirà perchè non le avevo raccontato questo fatto...mi dispiaceva che con il suo scetticismo lei potese burlarsi di me". Forster domanda chi fosse lo spirito intervenuto in quella seduta spiritica: era il pittore Tagliaferri!"
Commento: Anchisi parla della medium: una donna, dunque. Per chi ha letto precedentemente questo topic, Lucia era "magicamente" legata alla dinastia Anchisi. E' opportuno riflettere, e molto, su questa dichiarazione. Se il racconto di Anchisi è vero, lo spirito di Tagliaferri è evocato dalla medium (Lucia), anch'ella fantasma: due "amanti"che si incontrano tutte le sere e che frequentano la misteriosa "Taverna dell'Angelo". Anchisi fino a quel momento non sa nulla: perchè dare informazioni al "nemico"? E perchè Tagliaferri nomina Byron (seppure indirettamente)? Tagliaferri è nato il 28/03/1835 ed è morto il 28/03/1871; Byron è nato il 22/02/1788 ed è morto il 19/04/1824: come potete vedere, Tagliaferri non poteva conoscere "direttamente" Byron. Faccio delle ipotesi:
- Ipotesi esoterica: Tagliaferri, una volta trapassato, può parlare con altri spiriti nell'altro mondo
- Ipotesi suggestiva: Tagliaferri, nelle sue indagini, viene a sapere di Byron (ormai deceduto) da parte di "O" (Oberon), che abita di fronte alla famosa piazza con tempio romano e fontana con delfini. Tagliaferri era un noto spiritista (vedere punto 22) e lo era anche Oberon ("Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se
accetto di nuovo in suo invito") e magari partecipava successivamente anch'egli alle sedute all'albergo Galba. In qualche modo si conoscono e Tagliaferri viene a conoscenza dell'esperienza che ha avuto Byron in casa di Oberon (nell'ultima puntata è specificato che vede il fantasma di
Vitali). Questa ipotesi non chiarisce come Tagliaferri conosca la faccenda del diario segreto (nel quale, del resto, è indicato solo "O" e nient'altro).
- Ipotesi probabile: qui sta il bello di tutta la vicenda: Forster, all'epoca della seduta spiritica di Anchisi, è già in vita ed è uno studioso di Byron: in pratica è lo stesso Forster, in quanto reincarnato di Tagliaferri, che lancia incosapevolmente un segnale medianico!!Non ci possono essere "due spiriti"!! Forster è il predestinato e, anche se
inconsapevole, era destinato a trovare il diario segreto di Byron, così come era destinato a trovare il SDC. Forster, quindi, non solo DEVE trovarlo, ma dentro di sè VUOLE trovarlo.
Ecco perchè non abbandona le ricerche, una volta ritrovata la borsa!! Perchè Tagliaferri (o il segnale medianico di Forster) rivela questo ad Anchisi? Probabilmente per far partire quelle indagini "preliminari" che poi avrebbe dovuto concludere definitivamente, a tutti i costi.

22) Anchisi rivela a Forster un'altra cosa: Tagliaferri era un noto spiritista e le sedute avvenivano all'albergo Galba; Tagliaferri sosteneva di essere la reincarnazione di Ilario
Brandani e le date di nascita e morte coincidevano, a distanza di 100 anni.
Commento: Anchisi è convinto che Forster sia il predestinato, il reincarnato; infatti è lui che ha ritrovato il diario segreto (diario annunciato durante la seduta spiritica di qualche anno prima) ed è nato 100 anni dopo Tagliaferri (senza contare il fatto che anche lui è stato "indirizzato" all'albergo Galba).

23) Anchisi mostra un libro a Forster, trovato tra vecchi manoscritti in casa del colonnello Tagliaferri. "Povero amico, aveva le mie stesse manie, anche lui amava gli oggetti con la
preziosa patina dell'antico. Purtroppo tutto ciò che noi anziani raccogliamo con tanto amore, alla nostra morte viene disperso tra le mani di eredi che non hanno gusto, nè sensibilità".
Commento: un lascito spontaneo? avvenuto alla morte del colonnello? Probabilmente l'aveva da prima: il colonnello e Anchisi erano complici ed a questo punto la rivelazione che segue al punto 24 sarebbe troppo "eclatante". Ad Anchisi manca solo "O" (Oberon) per andare avanti nelle ricerche.

24) Anchisi legge una pagina di quel libro, uno scritto di un anonimo della fine del '700: "... e il Maestro, prima di morire, spartì titoli, tesori e beni, tutto equamente diviso,
salvo un lascito non destinato a mani profane, che fece occultare in ROMA, da gente fidata della sua casa, acciocchè nessun altro potesse abusarne dopo la di lui morte. E questo segreto lascito il Maestro fece guardare, in secola seculorum, da un messaggero che aveva bensì corpo, ma non anima, nei pressi di un tempio romano e a una fontana con delfini". Il
resto dello scritto è illeggibile e non si conosce il nome del Maestro: "forse si tratta del negromante che secondo Cagliostro viveva in quello stesso luogo, una delle tenebrose presenze apparse a Byron...potrebbe essere un Maestro di musica, non le pare?"
Commento: il Maestro è Vitali, musicista e negromante. Chi è lo scrittore anonimo della fine del '700? Non ci è dato di sapere, forse un seguace di Vitali.

25) Forster domanda: "Che cosa sarebbe questo segreto lascito?". Anchisi risponde: "Qualcosa che solo gli iniziati possono sapere: certe vecchie leggende lo definiscono il "segno del comando"...che cos'è? E' un sigillo magico, dicono, altri parlano di un PUGNALE (il pugnale retrattile di Brandani era un tentativo di ricerca non riuscito?) o di una spada, una spada
fiammeggiante il cui fuoco non si estinguerà mai...secondo qualcuno, invece, sarebbe un filtro o una tavola contenente delle profezie". Forster dice: "..e a guardia di questo segreto un messaggero di pietra...probabilmente una statua".
Commento: Anchisi elenca una serie di ipotesi sul SDC. Perchè dire al predestinato cos'è il SDC? Se lo trova e scappa, non fa la figura del fesso? Sarebbe sufficiente indirizzare Forster! Oppure Anchisi non ne ha la più pallida idea, cosa assai probabile. Perchè Forster cita la statua? Perchè dare un indizio? Presumo sia un tentativo di scambio di informazioni:
magari Anchisi potrebbe indirizzarlo su un'altra pista.

26) Forster prende in mano il libro: sembra trapassato da dei colpi di pugnale. Qualcuno cercava qualcosa ed ha infierito sul libro. Anchisi dice: "Può scoprirlo solo il designato dal destino". Forster nota un pugnale: è di Brandani e Anchisi lo prova su di lui, essendo un pugnale da teatro retrattile (ma qualche volta, si saprà, il meccanismo si blocca diventando letale!).
Commento: Anchisi è sicuro che Forster sia il predestinato: non è ancora il 28/03 e Forster non può morire pugnalato! Tuttavia, come spesso accade, anche la persona sicura delle proprie convinzioni pretende delle certezze e prova su di lui quella specie di "roulette russa".

27) Dopo un incubo notturno, in cui ha sentore della morte di Olivia, scopre proprio che Olivia è deceduta, causa gas nel suo appartamento. Tanto per cambiare Powell è lì e Forster pretende delle spiegazioni, una volta per tutte; viene così a sapere che Powell è dell'Intelligence Service britannico.
Commento: Olivia è morta per un incidente o è stata assassinata? Cosa sta cercand, Powell, dopo avere gettato la maschera? Come si arriva alla soluzione dell'enigma. Tenterò di dare le risposte con la quinta ed ultima puntata.



[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.03]



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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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14/09/2004 15:41
 
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Guardiano del faro

Mavaffffffff!!
Tutti gli aspetti della quinta ed ultima puntata: parte prima

1) Powell e Forster salutano il commissario Bonsanti, che se ne va dopo il suo intervento sul luogo della presunta disgrazia. Powell comincia un monologo: "E' strano come ci si senta in colpa quando una persona che ci è cara decida di farla finita". Forster replica: "Olivia non aveva nessun motivo per togliersi la vita: l'amava troppo anche nei momenti peggiori. Powell, io non credo che si tratti di una disgrazia, di una banale fuga di gas. E' una spiegazione troppo semplice". E Powell: "Lo so. Lei è in grado di fornirne una più attendibile?"
Commento: da questo scambio di battute si intuisce che anche Powell non creda ad un suicidio.

2) Forster è in casa di Barbara e continua ad analizzare il diario segreto di Byron, contenuto nei microfilms. Finalmente scopre qualcosa e lo fa notare a Barbara: "Indimenticabile notte in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito". Barbara fa notare che quelle parole sembrano un amore al quale Byron voglia sottrarsi e che potrebbe essere l'iniziale del nome di una donna. Forster, però, non è convinto: le donne di Byron hanno sempre avuto un nome ed un cognome. Capisce, comunque, che quel "O" è una chiave determinante ai fini dell'enigma.
Commento: è una traccia che può essere sfuggita a chi aveva precedentemente rubato la borsa o che comunque richiede una ampia ed approfondita ricerca. Tanto vale far continuare Forster nelle ricerche.

3) Forster comincia a girare le biblioteche della città e Barbara gli da una mano. Ad un certo punto pensa di essere su una buona strada: Sir Pearcy Delaney ha cambiato abitazione nel 1816; non gli resta che scoprire la sua abitazione e la trova su vecchi registri anagrafici parocchiali.
Commento: chi è Sir Pearcy Delaney? Un amico di Byron (vedere punto 15). Forster comincia ad indagare sugli amici e conoscenti di Byron presenti a Roma: è il 24/3 quando trova nel
diario "Indimenticabile notte in casa di O." Finalmente, il 28/3 trova l'indirizzo di Sir Pearcy Delaney. Scrive su un foglio l'indirizzo: Via delle Tre Spade 119; più in alto, il
nome "Omiccioli" con un punto interrogativo, poi "Oberon" e quindi "Sir Pearcy Delaney". Omiccioli era un amico di Byron a Roma, segno evidente che la ricerca di Forster non è stata facile, avendo indagato anche su di lui: ormai sono passati 4 giorni dall'inizio delle ricerche.

4) Forster va in "Via delle tre spade 119" e vi trova il famoso simbolo della civetta, come all'interno 13 di Via Margutta, l'abitazione del pittore Tagliaferri. Entrando nel palazzo, Vi troverà un lastrone del pavimento con inciso "Sir Pearcy O. Delaney" ed una pittura religiosa, ormai usurata dal tempo. Ode una musica d'organo e sale le scale fino a bussare alla porta dell'appartamento dal quale proviene la musica. Quando la porta si apre, appare un vecchio, cieco, e Forster gli dice che non aveva resistito a quella bellissima musica; il vecchio lo fa accomodare.
Commento: il vecchio non riceve mai visite (ad esclusione, si presume, di chi provvede al suo sostentamento). E' particolare questa fiducia: lascereste entrare uno sconosciuto in
casa vostra, per di più essendo non vedenti?

5) Forster è attratto da un armadio barocco. Il vecchio dice: "E' degli inizi del '700, è leggero e monumentale allo stesso tempo. Piaceva tanto ad ufficiale delle SS che è stato qui durante la guerra, un manigoldo molto raffinato, appassionato di musica. Ha fatto di tutto per portarmelo via. Per fortuna gli alleati sono arrivati in tempo". Forster nota degli altri splendidi manufatti.
Commento: Ci sono oggetti di valore ed un vecchio fa entrare uno sconosciuto: se fosse stato un malintenzionato avrebbe fatto una fortuna! Eppure c'è un certo feeling e nessuna esitazione. Forse il "predestinato" trasmette questa sicurezza.

6) Il vecchio apre una finestra e dice: "Da questa finestra si gode la vista di uno dei luoghi più suggestivi di Roma. Guardi, guardi che armonia di piani: a sinistra, quel rudere di tempio romano, al centro la chiesa rinascimentale, un piccolo gioiello, a destra quell'altro capolavoro, la fontana coi delfini, la vede laggiù?"
Commento: la piazza non c'è più, ma solo un parcheggio. Durante la guerra, come da interventi precedenti in questo topic, la piazza deve essere stata distrutta dai bombardamenti. Tagliaferri l'aveva disegnata, segno evidente che si era recato sul luogo: probabilmente pensava che il SDC fosse in quella piazza, ma ovviamente non ne conosceva l'esatta ubicazione. Oppure conosceva Oberon (vedi ipotesi da me citata nella quarta
puntata) ma non riuscì mai a sapere del nascondiglio (vedere punto 18).

7) Forster capisce che una volta la piazza esisteva. Così dice Forster: "Posso farle una domanda? Che cosa stava suonando all'organo?". Il vecchio: "Una composizione di Baldassarre Vitali: il salmo XVII". Forster gli dice che nella chiesa di S.Onorio mancava proprio il salmo XVII. "Certo, l'ho io!" dice il vecchio, "Vitali non volle lasciarlo alla chiesa perchè era convinto che fosse una musica maledetta. Era un povero peccatore..."
Commento: strana questa opinione su Vitali, visto che era un negromante. Come vedremo più avanti, Vitali uccise Brandani per carpirgli un segreto ed il salmo XVII contiene la chiave per ritrovarlo; il salmo XVII non è l'ultimo capitolo dell'opera ed i manoscritti prima e dopo il XVII sono donati a S.Onorio. Ecco due ipotesi:
- Il pentimento: Vitali, un musicista che scrive opere sacre, è diviso tra la passione della sua arte e un oscuro interesse per la negromanzia; commette un omicidio, salvo pentirsi e riprendere la sua vita artistica, trattenendo quel salmo maledetto (.."era un povero peccatore"....). Lo scrittore anonimo del '700 (il libro di Anchisi) rivela che il Maestro
(Vitali) affidò la custodia del SDC ad un messaggero di pietra affinchè ne custodisse per sempre il segreto: una bella pietra tombale guardata da un angelo, non certo da qualche mefistofelica o pagana icona.
- L'ingenuità del vecchio cieco: il vecchio non conosce le vicende esoteriche di Vitali.

8) Il vecchio prende da un armadio il manoscritto del salmo XVII: "Eccolo! Salmo XVII, ovvero della doppia morte! Legga! Legga le parole! Sono una confessione straziante!" Forster vi ritrova le famose parole "Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato..."
Commento: perchè è definito "doppia morte"? Perchè la leggenda narra che Vitali uccise Brandani e che questi giurò di reincarnarsi ogni 100 anni. E' una leggenda che presumo Forster ne sia venuto a conoscenza durante le sue indagini (la cita espressamente per la prima volta nel punto 16), e che dunque circolava da tempo. La "confessione straziante" non può essere presa comunque in considerazione come eventuale pentimento di Vitali (che rimane una ipotesi), poichè quei versi furono composti appositamente per il "segno del comando": una musica maledetta, forse anche di espiazione, che cela il nascondiglio del medaglione. Rimane una cosa curiosa: il vecchio dice "legga, legga le parole!", segno evidente che in passato il vecchio era un vedente, visto che le conosceva, o che qualcuno gliele ha lette. Anzi, era sicuramente un vedente, dato che descrive benissimo a Forster la piazza che ora non c'è più.

9) Riaffacciandosi alla finestra vede Lucia, che cammina proprio nella piazza che ora non c'è più. A quella visione, Forster saluta precipitosamente il vecchio, promettendogli di
ritornare.
Commento: Forster comprende che ha risolto l'enigma e l'apparizione di Lucia è come una specie di conferma.

10) Forster insegue Lucia fino alla Sartoria Paselli, luogo che conduce alla famosa stanza della seduta medianica. Nel frattempo Sullivan è braccato da Powell e cerca scampo a sua
volta nella Sartoria, ma Powell lo raggiunge e dice: "Sullivan, il morto che resuscita è una vecchia trovata, qualche volta ancora efficace". Sullivan: "Si tolga di mezzo, Powell, non ho
tempo da perdere con lei!". Ancora Powell: "Ah, lo credo! Il suo interesse in questo momento è tutto per il professor Forster, per le sue ricerche. Lei vuol costringerlo a rivelarle ciò che ha scoperto". Sullivan: "La faccia finita, cosa vuole da me!". Powell dice che il suo dovere è quello di proteggere Forster, di evitare che gli accada qualcosa di spiacevole. Inoltre: "A proposito, la Polizia la sta cercando. La povera Olivia aveva i nervi scossi, c'era il rischio che rivelasse i suoi veri scopi, Sullivan, ilCarteggio Von Hassen, e a lei poteva far comodo che morisse, non è vero?".
Commento: il "carteggio Von Hassen" viene citato per la prima volta. Soffermiamoci su Sullivan: lui ha intuito la verità, riguardo al mistero, e cerca Forster: ma Powell lo bracca, perchè il "carteggio Von Hassen" non deve finire nelle sue mani. Che cos'è questo carteggio? Vedere punti 36 e 37.

11) Sullivan fugge, pistola in mano, inseguito da Powell. Forster, anche lui nella Sartoria e intento a cercare Lucia, scosta una trave la quale rivela una finestra che sporge
pericolosamente sul vuoto. Si sente un grido e Sulivan precipita e muore. Viene inquadrato l'orologio al polso di Sullivan: segna le 20:45.
Commento: Sullivan è stato ucciso da Powell o è stata una disgrazia? O è stata Lucia, inseguita da Forster? Non vedo Powell nelle vesti di un assassino spietato: bastava bloccarlo per qualche ora, visto che la conferenza (e quindi la soluzione dell'enigma), si sarebbe tenuta da lì a poco. Lucia, però, sarà presente anche in una successiva "disgrazia" (vedere punto 43).

12) Forster è nell'ufficio di Powell e si domanda perchè Sullivan avesse organizzato tutta quella messinscena: la telefona, i colpi di rivoltella, la finta morte. Powell: "E' chiaro, per farsi credere lontano dalla faccenda, pronto a saltare fuori al momento opportuno". Powell: "Non vuol proprio dirmi che cosa cercava Sullivan?"; ma Powell sorvola, trattandosi di segreto professionale.
Commento: come poi vedremo (punto 32), Powell dirà a Forster il motivo.

13) Arriva il momento della conferenza. Sono presenti, tra gli altri, Anchisi, la Giannelli, Paselli e Barengo. L'albergo Galba, si viene a sapere, è di proprietà di Anchisi. Powell dice a Forster che sarà presente solo alla presentazione, poi si dileguerà.
Commento: come vedremo più avanti, verso la fine di questo racconto, Anchisi/Giannelli/Paselli/Barengo rappresentano una setta esoterica.

14) Forster rivela al pubblico presente che la famosa frase, scritta in italiano da Byron, NON E' di Byron. Byron si era limitato a copiare dei versi che evidentemente lo avevano colpito, versi di un musicista italiano della fine del '700, Baldassarre Vitali, versi che accompagnano una sua composizione per organo, il salmo XVII, detto anche della "doppia morte". Il manoscritto del salmo XVII, ritenuto perduto, appartiene ad un raffinato musicologo che vive a Roma , completamente appartato, in una vecchia casa, nei pressi del luogo dove, fin dagli inizi del secolo, sorgeva una piazza descritta da Byron nella stessa
sera, 21/04/1817. Così lo descrive Byron: "21/04 - Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze". Più tardi, la notte stessa, Byron annotò i versi di Baldassarre Vitali: "Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato. Voltai la spalle al signore...ma quando il tempo finì, seppi che ero giunto dove non dovevo giungere. Dritta è la strada del male...ma quando il tempo finì, la strada era finita e così l'anima mia, perchè avevo voltato le spalle al signore".
Commento: il diario di Byron, dunque, la prima parte già pubblicata fin dall'inaugurazione della settimana byroniana, conteneva già la soluzione all'enigma (vedere punto 20): mancava solo il luogo.

15) Nel frattempo, Powell si allontana dalla conferenza e si dirige in Via delle Tre Spade. Forster prosegue: "In una pagina dell'estate del 1821, Byron che all'epoca era a Pisa ed in procinto di passare per Roma, lasciò una breve nota: Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo in suo invito". Questa frase era
contenuta nella seconda parte del diario di Byron e a Forster non fu facile stabilire il collegamento tra le due pagine del diario che avevano in comune soltanto una parola: "indimenticabile"; soprattutto stabilire chi fosse "O" e dove abitasse. Oberon era il soprannome che Byron aveva dato al suo amico Sir Pearcy Delaney, che visse a Roma nello stesso periodo. La casa, in Via delle Tre Spade 119, è la stessa casa che, prima di Sir Pearcy, aveva abitato Baldassarre Vitali ed il quale apparve a Byron nel corso di una seduta spiritica. Qualcuno, quella notte, suonò la musica del salmo XVII e apparve il fantasma del suo autore, Vitali: forse un volgare trucco, forse la suggestione dell'inconscio collettivo.
Commento: Oberon era uno spiritista? Conosceva Tagliaferri, altro spiritista? Una cosa è sicura: nè Oberon nè Tagliaferri (forse quest'ultimo in punto di morte; vedere punto 16) conoscevano il luogo segreto di Vitali.

16) Byron fu talmente impressionato da quelle tenebrose presenze, che sentì la necessità di scrivere nel diario le parole della musica, un "musica celestiale", anche se l'autore,
all'epoca, aveva fama di essere un negromante, soprattutto aveva fama di avere ucciso un uomo, suo rivale in negromanzia, l'orafo Ilario Brandani, per carpirgli il segreto della sua forza, il Segno del Comando.
Commento: il "segreto della sua forza": si è discusso a lungo di questo segreto! Erano rivali, quindi non certo amici: un amico condivide, collabora, seppur mantenendo i segreti più importanti; essere "rivali" equivale a essere "nemici", come in guerra. Probabilmente erano ambedue adepti di una stessa setta, chiamiamola "La civetta", poichè il simbolo nella casa di
Vitali/Oberon corrisponde a quello disegnato sul medaglione di Brandani ed è presente in casa di Tagliaferri. Brandani, però, era un grande negromante: aveva scoperto la capacità di annullare il confine tra la vita e la morte per mezzo del "Segno del comando", il medaglione che Lucia ha donato a Forster. La "maledizione" di Brandani, poco prima di morire, è il giuramento di reincarnarsi ogni 100 anni in un uomo e ritrovare il medaglione: senza di quello non può annullare il confine spazio/tempo, vita/morte (ed anche interrompere il ciclo di reincarnazioni: ma questo non è un problema! Lo scopo finale è ritrovare a tutti i costi il medaglione, impiegasse anche 1.000 anni! E' lui che si reincarna: in pratica Tagliaferri e Forster hanno lo stesso spirito di Brandani e quindi gli stessi ricordi, ma la presa di coscienza di sè è molto lunga, con dei flash e delle riminiscenze) prerogativa di un'altra persona, Lucia, amante di Brandani/Tagliaferri/Forster, morta suicida dopo la morte del
pittore. Chi è Lucia? E' un fantasma che appare a pochissimi (Forster e la zingara) ed è la medium delle sedute medianiche alla Sartoria Paselli. Come vedremo al punto 42, anche Anchisi dice che Lucia è proprio un fantasma; ma non è un semplice spettro e non è evocato: infatti interagisce con le cose (apre le porte, sale in macchina, dona il medaglione, si lascia prendere in braccio dopo la seduta...salvo poi sparire!). Agisce indisturbata, sospesa tra passato (come la Taverna dell'Angelo) e presente. Perchè Lucia sembra avere il potere scoperto da Brandani? Se ha trovato il SDC, nessun problema: ma quando? Il medaglione l'aveva Vitali: di lui si dice che non si conosca nemmeno il luogo dove fu sepolto (lo dice il direttore d'orchestra della Basilica di Massenzio a Forster e Powell) ed è morto (appare come un fantasma a Byron). Ed ecco la mia suggestiva ipotesi:
- il medaglione, ossia il SDC, non dà la vita eterna terrena, ma una volta defunto ti permette di essere sospeso tra due mondi, quello spitituale e quello terreno; non uno "zombie", dunque, ma un essere superiore, che unisce le due qualità. Vitali aveva nascosto il medaglione per paura che qualcuno, in futuro, glielo sottraesse, perdendo per sempre quel potere. Quando muore, ha gli stessi poteri di Lucia ed appare a Byron, spaventandolo, quando capisce che il poeta ha identificato il "messaggero di pietra" in casa di Oberon (come dai suoi scritti nel diario). Nel frattempo, pochi anni dopo la morte di Byron, Brandani si reincarna in Tagliaferri ed inizia, seppur lentamente, la ricerca del medaglione: è un pittore e solo un pò per volta si sente investito di questa spasmodica ricerca, poichè la presa di coscienza di sè non è così automatica. Dipinge un piazza: gli ricorda qualcosa di importante! Nel frattempo si innamora di una modella, Lucia, e le fa un autoritratto dipingendo il medaglione raffigurante la civetta: che è il simbolo della sua casa, sia all'esterno che all'interno! Egli sa che quel simbolo significa qualcosa di importante, qualcosa che lo lega ad un passato che non riesce bene a identificare; alla fine la leggenda di Vitali arriva anche alle sue orecchie, tramandata dal '700 in poi, e quindi del "messaggero di pietra". Ad un certo punto tutto quadra! Prende piena coscienza di sè, del suo destino. Peccato sia troppo tardi...ma in punto di morte riferisce a Lucia dove trovare il SDC e le dice di prenderlo seguirlo nel suo destino: se farà così, saranno uniti per sempre, poichè lo spirito di Brandani, potente negromante, è capace di donare la sua forza
anche alla persona che ama. Il giorno dopo la morte di Tagliaferri, Lucia va sul luogo e prende il SDC: non ci è dato di sapere se Vitali le apparve, per spaventarla o impedirne in
qualche modo il trafugamento: sicuramente l'amore per il pittore fu più forte e riuscì nel suo intento, rispedendo per sempre Vitali nel mondo delle ombre. Ritrovato il SDC, lo infilò al collo e si uccise, convinta del potere dell'amuleto e dell'amore di Tagliaferri. Il suo corpo stramazzò al suolo, ma lei fu subito fantasma, grazie a quel medaglione: lo raccolse
dal suo cadavere e lo custodì, attendendo la reincarnazione di Tagliaferri.

17) Il segreto di Baldassarre Vitali: si diceva fosse stato affidato alla custodia di un messaggero, che aveva "bensì corpo ma non anima". Powell: "E' il messaggero di pietra di cui parla Byron nel suo diario, (Notte ore 11 ecc..) il quale evidentemente conosceva la leggenda".
Commento: Byron conosceva la leggenda (vedi punto successivo) ed una sera si trova proprio nella casa di Vitali/Oberon: nel suo diario cita la piazza (che si vede dalla finestra di quel palazzo) e la statua: perchè non andare a verificare? Probabilmente a causa delle "tenebrose presenze" (vedi sempre punto successivo).

18) Solo le 22:00. Forster: "Una statua, dunque, probabilmente l'immagine di un angelo (la parola, in greco, significa messaggero). Secondo la leggenda, Vitali uccise Brandani, che
morendo giurò di reincarnarsi ogni secolo in un uomo che avrebbe avuto la missione di ritrovare il segreto guardato dal messaggero di pietra. Infatti, 100 anni dopo, un altro uomo, nato lo stesso giorno di Brandani, si sentì investito di quella missione. Era il pittore Marco Tagliaferri, il quale trascurò la sua arte per dedicarsi allo spiritismo; ma Tagliaferri non riuscì mai nel suo intento, anche se la sua testimonianza è in un quadro che riproduce la piazza in prossimità della casa, dove aveva abitato Vitali e dove questo apparve a Byron, in quella notte di aprile. Marco Tagliaferri morì, il 28/03/1971, 100 anni dopo il giorno della morte di Brandani. Aveva così, come Brandani, 36 anni. Era, per coloro che credono nello spiritismo, un predestinato, la reincarnazione di Ilario Brandani.
Commento: Byron, dunque, era a casa di Oberon e conosceva la leggenda. Tutto quadrava, statua compresa; ma gli apparve il fantasma di Vitali, forse per scongiurarne il ritrovamento: solo il predestinato (o il legittimo possessore) poteva impadronirsi nuovamente del SDC. Per la cronaca, ricordo che Tagliaferri doveva ancora nascere (e quindi anche Lucia). Byron
è talmente spaventato che scriverà: "che io sia dannato se accetto di nuovo un suo invito"; forse è scappato precipitosamente, terrorizzato!! E Oberon? Sapeva qualcosa? Sicuramente non il luogo segreto oppure non conosceva la leggenda.

19) Interviene Anchisi e chiede chi è il predestinato o reincarnato di questo secolo: forse si può fare qualcosa per salvare quello sventurato.
Commento: Anchisi recita bene la sua parte, perchè un pò ridicolizza il "suggestivo" racconto di Forster.

20) Powell risponde: "Il predestinato di questo secolo, se dobbiamo credere alla leggenda, sono io, ma spero di non morire a mezzanotte, perchè credo di avere trovato il luogo dov'è nascosto il segreto e sono in grado di rivelarlo. Nel sotterraneo della casa che fu di Vitali, e più tardi di Sir Pearcy Delaney, l'Oberon del diario di Byron, c'è, in una cornice di pietra, un'immagine sacra e Vitali aveva nascosto il segreto nelle parole del salmo XVII". Ecco la soluzione dell'enigma: Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato: significa, all'interno della cripta della casa, voltare le spalle all'immagine sacra.
Camminai sui sentieri del peccato: significa fare tanti passi quante sono le battute del pezzo musicale, andando dritti, perchè dritta è la strada del male. Quando il tempo finì: finita la musica, si è sul posto. Al termine di quel percorso c'è il messaggero di pietra del diario di Byron, il messaggero di pietra che aveva bensì corpo, ma non anima della leggenda di Baldassarre Vitali.
Commento: Forster ha risolto l'enigma ma ancora non ha trovato il SDC che dovrebbe salvargli la pellaccia. Non gli conveniva andare sul luogo, trovarlo e poi fare la conferenza? Si fida di Powell, che manda in avanscoperta, sapendo che a lui interessa solo il carteggio.

21) La conferenza è terminata e Forster si reca in Via delle Tre Spade. Vede la statua dell'angelo ed appare Powell: sul posto non si è fatto vivo nessuno!! Forster: "Mi hanno
fatto venire apposta dall'Inghilterra perchè trovassi questo luogo, l'angelo e il lascito misterioso di Vitali!". Powell fa l'ironico: "Chi si aspettava che venisse, visto che Sullivan è definitivamente morto?". Ma Forster si aspettava che Anchisi, conoscitore della leggenda, si affrettasse di venire sul posto. Powell fa il finto tonto, dicendo che Anchisi poteva essere uno studioso soddisfatto della conferenza; inoltre afferma di non avere trovato nulla. Forster sposta un pezzo basso della statua e scopre una nicchia, ma è vuota! Forster è incredulo ma dice a Powell che il messaggero non ha fatto buona guardia nemmeno a
quello che Powell cercava, anche se non sembra molto deluso. Powell: "L'importante è che non ci arrivasse Sullivan. Per me ormai era sulla pista giusta, Bisognava fermarlo".
Commento: Powell ha trovato ciò che gli interessava (il carteggio Von Hassen). Tutto il resto è relativo!

22) Powell poi ha un'idea: "Cosa diceva quella vecchia cronaca settecentesca? (N.B.: il libro di Anchisi) Non parlavano di un lascito guardato da un messaggero? La frase potrebbe significare "dove guardava l'angelo", ossia la direzione dello sguardo.
Commento: è un'estremo tentativo, forse sincero di Powell, per rincuorare Forster.

23) Lo sguardo dell'angelo indica una siepe e dietro di essa, celata, una botola. I due vi si calano, torcia alla mano, e si trovano nel ventre di Roma. Proseguendo, sbucano proprio dove alcuni operai stanno facendo i lavori della metropolitana. Forster scivola e sta per essere infilzato da una ruspa, ma a mezzonotte precisa i lavori terminano e la ruspa si ferma.
Powell: "A proposito...buon compleanno, Forster!"
Commento: Forster salva la pellaccia non perchè aveva il SDC, in quanto tale, ma perchè ha assolto il suo compito: il ciclo della "reincarnazione" è finito e il SDC, con il suo potere, è ritornato nelle sue mani! (Brandani/Tagliaferri/Forster).

24) Barbara è in albergo in compagnia di Bonsanti, il commissario. Appare nervosa, ma Bonsanti la rassicura. Ecco laspiegazione di Bonsanti: "Provi a pensare ad un gruppo di
maniaci, convinti che in una fantomatica piazza sia nascosto un segreto. Immagini l'emozione di questi signori quando leggono, in una rivista universitaria, un articolo di un professore di Cambridge in cui la leggenda trovava conferma nell'autorità di un poeta come Byron. La loro prima mossa è stata la lettera del pittore Tagliaferri". La lettera, contenuta nella borsa di Forster, non c'era più ed era scritta a macchina: chiaro che non poteva averla scritta Tagliaferri, che è vissuto nella metà dell'800. L'importante era chiamarlo a Roma, con un pretesto. Bonsanti: "Erano sicuri che il professore, servendosi del diario, sarebbe stato in grado di ricostruire i movimenti di Byron".
Commento: inizia la lucida e razionale analisi di Bonsanti.

25) A proposito delle coincidenze anagrafiche: "Coincidenze, abilmente sfruttate. Si ricordi che si tratta di gente unita dalla passione per le leggende, spiritismo, astrologia, e poichè non potevano dire al professore "ci trovi il segno del comando", hanno montato tutta una messinscena negromantica, magica: il quadro, il medaglione, nel tentativo di suggestionarlo. Inoltre avevano bisogno di imporre una scadenza precisa, perentoria, minacciosa alle ricerche del professore; contavano che la data del 28/03 costituisse per lui come una specie di ultimatum".
Commento: nulla di strano, liscio come l'olio. Tranne quel "medaglione", ma per questo mi riservo un commento finale a parte.

26) Su Lucia: "Nessuno l'ha vista, tranne il professore. La Taverna dell'Angelo non è mai saltata fuori". Ritorna Forster e Barbara è sollevata. Bonsanti dice a Forster che probabilmente nessuno si era fatto vivo perchè avevano paura della Polizia, sapendo con che gente aveva a che fare. Ancora Bonsanti: "Anchisi, un uomo che si sta rovinando per la sua mania di vivere come un signore antico e che ha perso ogni senso della realtà per correre dietro alla leggende più assurde; un essere grottesco se non fosse da compatire. E poi? E poi la signora Giannelli, con la sua passione per l'astrologia, il professor Barengo, un numimastico di valore che però è stato trascinato da Anchisi nella sua follia...e poi il sarto Paselli, che stravede per Anchisi e gli confeziona i costumi degli ordini cavallereschi più incredibili che esistano. Tutta gente incensurata: che cosa le hanno fatto? Io non avevo nessun motivo per intervenire". Inoltre: "Il colonnello Tagliaferri era un grande amico di Anchisi, aveva le sue stesse manie, in un certo senso la sua morte è stata utile ai loro piani, perchè lei ha pensato che sotto ci fosse qualche cosa di oscuro. Tagliaferri aveva avuto un altro grave attacco cardiaco due mesi fa"
Commento: tutto liscio, tranne il fatto che per me Tagliaferri è stato fatto fuori "volutamente".

27) Forster non è convinto della morte di Olivia. Bonsanti: "Domani, ripensandoci, o tra qualche giorno, non ci troverà niente di anormale. Semmai il problema rimane tra suicidio o disgrazia. Io sono più propenso a credere a una disgrazia, una fuga di gas. La scientifica ha fatto ogni possibile verifica: mi creda, è umanamente impossibile che qualcuno sia potuto entrare in quell'appartamento".
Commento: Anchisi & C. dispongono di "forze oscure".

28) Bonsanti: "Evidentemente, Sullivan e Olivia, sapevano della macchinazione che si tramava alle sue spalle. Olivia era una sua vecchia conoscenza e naturalmente volevano approfittare del clima di suggestione che si era creato intorno a lei, tanto è vero che Sullivan, per impressionarla, ha tentato una finta morte".
Commento: Sullivan era alleato di Anchisi ed era al concorrente della macchinazione. Poi ha lavorato per conto suo, sganciandosi.

29) Bonsanti chiede a Forster se Powell gli avesse mai parlato di Sullivan. Forster sa solo che durante la guerra aveva lavorato per lo spionaggio tedesco. Bonsanti: "Sullivan, tedesco di nascita e poi naturalizzato irlandese; dopo la guerra ha tentato un pò di tutto, dal traffico di armi al contrbbando delle opere d'arte, ma è sempre rimasto una figura di secondo piano, non è mai riuscito ad entrare nel grande giro. E' per questo che cercava il colpo grosso".
Commento: nulla di sconvolgente. Che fosse un tipo losco o quantomeno strano lo si sapeva già.

30) Bonsanti a Forster: "Lei si è chiesto perchè nessuno di quei signori si è fatto vivo, sul luogo da lei indicato, ma questa sera, mentre teneva la conferenza, Powell si è recato al cortile dell'angelo, per precedere qualsiasi concorrente. Professore, è sicuro che il suo alleato non abbia trovato nulla, mentre aspettava lei?"
Commento: certo che lo sapeva! Lo dice proprio a Powell (vedi punto 21)

31) Powell, nel frattempo, è da Anchisi. Powell: "Le ripeto che non ho trovato assolutamente nulla". Ci sono anche la Giannelli, Paselli e Barengo. Anchisi: "Sono le tre dopo mezzanotte. Il professor Forster è ancora vivo. Questo per noi ha un solo significato: che Forster ha assolto il suo compito". Barengo: "Lei, signor Powell, è l'unico che è stato sul luogo rivelato da Forster durante la conferenza". Powell: "Così mi era stato ordinato da voi sotto vincolo di giuramento. Sono il più fedele degli adepti e ricordo perfettamente la formula." Giannelli: "..e lei pensa di avere mantenuto scrupolosamente i supi impegni?".
Commento: guarda caso, Barengo fa parte della setta. Proprio quello che valutò il medaglione e che voleva comperare a qualunque prezzo da Forster; uno che conosceva bene l'arte di
Brandani, il negromante. Vedere commento finale.

32) Forster, a proposito di Powell: "Sapevo soltanto che cercava il carteggio Von Hassen, ma non ho mai saputo cosa fosse, nè mi sono preoccupato di saperlo".
Commento: avrà mai saputo da Powell che ritrovando il SDC (o il luogo segreto) sarebbe saltato fuori anche il carteggio? Credo di sì, perchè la collaborazione e la fiducia è continuata: Powell controllava che a Forster non accadesse nulla di spiacevole, il professore indagava. Gli obiettivi erano diversi (carteggio e SDC) ma la ricerca li accumunava.

(continua con la seconda parte dell'ultima puntata)



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[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.04]



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Tutti gli aspetti della quinta ed ultima puntata: parte seconda

33) Giannelli: "Lei, signor Powell, riuscì a scoprire perchè Sullivan fosse interessato alle nostre ricerche e solo allora decise di unirsi a noi". Barengo: "Non è vero, forse? Lei ha
finto di assecondarci, invitando Forster a Roma per tenere la conferenza, questo nel caso non fosse bastata la lettera firmata Tagliaferri". Anchisi: "Il suo piano era quasi perfetto, perchè lei attraverso il nostro gruppo manovrava Forster, e attraverso Forster era al corrente dei movimenti di Sullivan". Giannelli: "Lei controllava il gioco senza scoprirsi
mai, tranne alla fine, quando è stato costretto a uscire in campo aperto. Lei da solo non ha scoperto nulla. Sullivan era un disperato, ma la disperazione aveva acceso la sua fantasia; lo aveva portato quasi alle soglie del successo, la sua pista era la musica di Vitali. Aveva intuito che si trattava di una musica a chiave. Nella sua camera, all'hotel Galba, ho visto una volta un manuale di metrica musicale".
Commento: Sullivan era veramente vicino alla soluzione, ma gli mancava il luogo, la casa di Vitali/Oberon.

34) Bonsanti: "Neanche Powel, probabilmente, sapeva cosa fosse il carteggio Von Hassen, e se anche l'ha trovato scommetto che s'è guardato bene dal verificarne il contenuto; deve avere
ricevuto in proposito degli ordini ben precisi".
Commento: n.c.

35) Powell: "Il carteggio Von Hassen? Una storia che ha destato parecchio scalpore e che ha acceso la fantasia di molti. Certo che ne ho sentito parlare, molte volte, anche l'altro giorno, su un rotocalco italiano. da noi, in Inghilterra, si dice che soltanto quattro uomini al mondo conoscono il contenuto del carteggio, i capi dei servizi segreti di quattro nazioni alleate". Giannelli: "..e non potrebbe essere lei, uno di questi, signor Powell?".
Commento: n.c.

36) Bonsanti: "Il carteggio dovrebbe contenere una scottante corrispondenza tra una importante personalità politica, mi sembra inglese, e un'alto esponente del governo nazista. Sullivan lavorava in proprio e se avesse trovato il carteggio lo avrebbe venduto al miglior offerente". Forster: " E la chiave di tutto stava nella musica di Vitali". Bonsanti: "Già a
Roma, durante l'occupazione tedesca, Von Hassen, ufficiale delle SS, ebbe l'incarico di custodire dei documenti segreti. Quando i tedeschi si ritirano, Von Hassen, per timore di cadere prigioniero, decise di nascondere il carteggio qui a Roma, in un luogo noto soltanto a lui (il cortile della casa di Vitali, dove abita oggi il vecchio). Forse è lui che ha trovato il segno del comando". Forster: "Lui? No...non è possibile"; Bonsanti: "Anche se l'ha trovato, non gli è servito a molto, perchè durante la ritirata è morto".
Commento: che relazione c'è tra il carteggio e il SDC? Ossia, se Sullivan e Powell (e forse, con l'occasione, anche Anchisi & C.) cercavano il carteggio, come potevano sapere che trovando il SDC (o il luogo) si arrivava al carteggio? Vedere punto 37.

37) Anchisi: "Com'è possibile che abbia trovato il segno del comando, se è morto? (riferendosi a Von Hassen). Powell: "Evidentemente non era lui il predestinato". Anchisi:
"Il conte Von Hassen è morto in circostanze misteriose e nessuno ha mai saputo nè come nè quando. Non so se le ho mai detto che l'ho conosciuto personalmente. Durante l'occupazione è venuto qualche volta a trovarmi: si interessava di spiritismo e di molte altre cose". Powell: "Per un ufficiale tedesco, delle SS, tradizione romantica, mito del superuomo, il segno del comando poteva avere un fascino particolare. Un gioco importante per cui si è servito di tutti voi". Giannelli: "Come Sullivan e come lei".
Commento: Anchisi dimostra subito di non sapere niente riguardo al SDC inteso come "potere magico"; il SDC è utile solo una volta morti (se avvalorate la mia ipotesi). Von Hassen, spiritista, che conosce la leggenda, grazie anche ai servigi della setta ritrova l'abitazione Vitali/Oberon; la piazza esiste ancora (probabilmente non ancora irrimediabilmente distrutta dai bombardamenti) ed è un appassionato di musica ("ufficiale delle SS che è stato qui durante la guerra, un manigoldo molto raffinato, appassionato di musica"). Probabilmente il vecchio cieco mostra il manoscritto a Von Hassen, il quale scopre così che è il salmo XVII, quello della leggenda. Von Hassen decifra la "chiave musicale" e trova la statua: ma al suo interno non trova nulla (il SDC l'ha preso Lucia); decide, comunque, di utilizzare quel nascondiglio per nascondere lo scottante carteggio, poichè gli alleati stanno per entrare a Roma e deve fuggire. La setta Anchisi crede che abbia ritrovato il SDC e si sia beffato di loro: il fatto che Von Hassen sia morto in circostanze misteriose, avvalora l'ipotesi che sia morto a causa di "poteri oscuri" e dà la conferma ad Anchisi che l'ufficiale non lo ha ritrovato (una vendetta, insomma). Cessata la guerra, i servizi segreti tentano di recuperare quel carteggio: Powell, un agente dei servizi, dalle informazioni in suo possesso sapeva che Von Hassen era uno spiritista e che Sullivan, un personaggio già noto per i suoi precedenti, era interessato alle ricerche di Anchisi; intuendone i motivi, decide di far parte della setta, per conoscere tutte le macchinazioni ed asseconda l'invito di Anchisi a Forster (la lettera firmata Tagliaferri).

38) Anchisi mostra il pugnale di Brandani a Powell. La lama, retrattile, rientra con un'unica eccezione, sempre variabile, in una serie di 13 colpi. "Vuole provare lei, signor Powell? Ha dodici colpi a favore, ma un colpo su tredici uccide! E da noi, in Italia, il numero 13 porta sfortuna". Quando gli passano il pugnale, appaiono delle strane figure, come alla seduta medianica di Forster, e Powell per un attimo sembra notarle.
Commento: Powel, più che notarle, avverte qualcosa, forse delle "tenebrose presenze". Si guarda per un attimo attorno, quasi per verificare che non ci siano sicari pronti a colpirlo. E' chiaro che avverte una certa tensione. Qui, in questa scena, si capisce che Anchisi si avvale di "poteri oscuri".

40) Anchisi: "Prego, signor Powell, non finga di non capire. La prova è interessante, solo se lei avrà la cortesia di puntare il pugnale sul suo cuore. Una prova per noi, della sua lealtà: è la condizione per cui lei possa uscire da qui!"
Commento: Anchisi vuole la prova della sua lealtà, anche se ha capito che Powell l'ha beffato. E' una condanna a morte! Se Powell non usasse l'astuzia del fiore (vedi punto successivo), cosa sarebbe successo? Ucciderlo sul posto sarebbe stato un suicidio! Forse gli "oscuri poteri" gli avrebbero fatto causare un infarto.

41) Powell, ironico: "Da noi in Inghilterra il 13 è un numero fortunato, come questo fiore all'occhiello che ha 13 petali a transistor. La scienza, signor principe, non la magia! Se entro un minuto non sarò fuori di qui la Polizia circonderà il palazzo e se a me accadesse qualcosa di sgradevole non sareste più considerati soltanto dei maniaci inoffensivi"
Commento: Powel si prende beffe dei presenti. Non sa che è comunque condannato!

42) Powell lancia il coltello sul tavolo, che si conficca. Le strane figure scompaiono. Accompagnato alla porta da Giannelli, le dona il fiore, in realtà finto transistor. Avviato alla macchina, incontra Bonsanti che gli domanda cosa avesse trovato nella nicchia dell'angelo. "Qualcosa, commissario, che in questo momento è già in volo per Londra. A proposito, lo sa che cosa mi ha confidato il principe Anchisi, di Lucia? Che si tratta proprio di un fantasma, il fantasma della modella di Tagliaferri!"
Commento: Lucia è un fantasma ma la cosa non interessa a nessuno: l'ha vista solo Forster e sicuramente, avranno pensato, sarà stata un'allucinazione o la suggestione.

43) Powell sale in macchina e parte. Una partenza brusca, troppo veloce per quella strada. La macchina sbanda, si ribalta e prende fuoco. Lucia appare nei pressi del rogo.
Commento: dopo Olivia e Sullivan, anche Powell fa una brutta fine. Quel rogo, però, sembra infierire maggiormente su Powell e lo sguardo di Lucia è eloquente.

44) Barbara e Forster passeggiano. Discutendo della morte di Olivia e Sullivan, sembra quasi che la leggenda abbia voluto punire gli increduli ed i profanatori. Quando si salutano,
Forster, passeggiando, ritrova la fantomatica Taverna dell'Angelo. Entrato, vi ritrova Lucia.
Lucia: "Finalmente, ti sto aspettando da tempo tempo".
Forster: "Ti ho riportato il medaglione"
Lucia: "E' tuo, lo cercavi, no?"
Forster: "Questo è...l'avevi tu!..ma...ma allora..."
Lucia: "Io sola, prima di te, sapevo dov'era, e sapevo che altri lo cercavano. Per questo ho preferito affidarlo subito a te"
Forster: "Lucia, ma tu...a quale mondo appartieni?"
Lucia: "Al passato..al presente...non c'è differenza, lo sai"
Commento: quel "prima di te" è da intendersi riferito a Forster, non a Tagliaferri; infatti quel "a te", ripreso nel finale della frase, accentua questa interpretazione.

COMMENTO FINALE SUL MEDAGLIONE:

Avevo descritto i miei dubbi riguardo al medaglione, che nessuno dei nemici sembrava tenere in particolare considerazione. Devo ammettere, però, che aveva ragione Ragno Nero, in una nostra precedente appassionata discussione: era un
oggetto come tanti di Brandani (il pugnale, l'orologio) e proprio come l'orologio aveva il simbolo della civetta; evidentemente era ritenuto una inezia di fronte alla "spada
fiammeggiante", al "filtro" ecc. Inoltre, come Forster aveva avuto un giramento di testa all Taverna dell'Angelo ("non doveva toccare il medaglione!") è anche probabile che abbia
"annebbiato o oscurato" la vista o la ragione a chi gli dava la caccia (Ragno Nero docet).

CONCLUSIONE PERSONALE:

Spero di avere stuzzicato la vostra fantasia: mi sono spremuto il cervello e molto probabilmente buona parte di quello che ho scritto è opinabile; ma è questo il bello! Cercate di convincermi con le vostre idee.



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Ulteriori considerazioni

Prima considerazione:
Mi sono sempre chiesto, però, perchè Vitali avesse nascosto, o fatto nascondere, il medaglione ed avesse poi scritto il salmo XVII con la musica "a chiave" per ritrovarlo. Rivediamo lo scritto contenuto nel libro di Anchisi:
""... e il Maestro, prima di morire, spartì titoli, tesori e beni, tutto equamente diviso, salvo un lascito non destinato a mani profane, che fece occultare in ROMA, da gente fidata della sua casa, acciocchè nessun altro potesse abusarne dopo la di lui morte. E questo segreto lascito il Maestro fece guardare, in secola seculorum, da un messaggero che aveva bensì corpo, ma non anima, nei pressi di un tempio romano e a una fontana con delfini"
Qui, ora, mi illumino di immenso, quasi una folgorazione! Vitali fa testamento perchè sta per morire: segno evidente che il SDC non serve a prolungare la vita terrena (come ho già detto in precedenza: perchè se serve solo al predestinato, chi glielo faceva fare di uccidere Brandani? Solo per invidia?) e lo fece celare da gente fidata nella nicchia della statua dell'angelo ("il Maestro fece guardare...." ossia ha deliberato lui il posto). Questa "gente fidata" doveva mettere proprio una bella pietra tombale sul medaglione, "acciocchè nessun altro potesse abusarne dopo la di lui morte": che sgnifica? "Abusare" significa fare cattivo di una cosa o usare violenza su qualcuno; trattandosi di un oggetto, prevale il "cattivo uso". Quale sarebbe questo "cattivo uso"? Temeva, forse, di perdere il potere di annullare il confine tra la vita e la morte? Oppure il SDC era anche uno strumento malvagio?
(e qui ritorniamo all'ipotesi di pentimento di Vitali). Oppure era talmente grande il suo odio o la sua invidia per Brandani, da desiderare che il reincarnato non trovasse mai pace? Rimane sempre un punto interrogativo: perchè Vitali lascia una traccia per ritrovarlo, contenuta nel salmo XVII, visto che doveva rimanere un segreto perenne? E perchè non l'ha nascosto di persona, visto che anche una persona fidata può tradire? In fondo, se la leggenda si è protratta nel tempo, è segno che qualcuno ha parlato e che SOLO una persona conosceva il vero nascondiglio, senza però rivelarlo: lo scrittore, tra l'altro, è della fine del '700, quando ancora le "voci" non potevano ancora essere troppo "generiche" o "evasive". Ritornando sul salmo XVII, la risposta non può che essere una sola: Vitali lo ha composto prima ancora di decidere dove sarebbe stato celato il SDC, quasi il medaglione lo avesse "ispirato" ed avesse annebbiato la sua mente (il SDC ha questo potere di di "far perdere la testa"), suggerendo incosciamente il posto dove poteva essere ritrovato dal predestinato.

Seconda considerazione:
Il vecchio cieco dice: "Eccolo! Salmo XVII, ovvero della doppia morte! Legga! Legga le parole! Sono una confessione straziante!" Infatti il salmo porta il sub-titolo "della doppia morte": lo si vede quando Forster prende in mano il manoscritto. Probabilmente "doppia morte" descrive solo il fenomeno della reincarnazione: "morire due volte" è anche "nascere due volte". Il fatto di avere usato quel titolo per il suo salmo, il XVII, sembra quasi la volontà di dedicarlo a Brandani. Rileggiamo le parole: "Voltai le spalle al Signore e camminai sui sentieri del peccato. Voltai la spalle al Signore...ma quando il tempo finì, seppi che ero giunto dove non dovevo giungere. Dritta è la strada del male...ma quando il tempo finì, la strada era finita e così l'anima mia, perchè avevo voltato le spalle al signore". Forse Vitali uccise Brandani perchè l'orafo intraprese totalmente la strada del male ("Dritta è la strada del male...ma quando il tempo finì, la strada era finita e così l'anima mia, perchè avevo voltato le spalle al signore"). Nel mio vocabolario trovo questo significato di "negromanzia": arte dell'evocazone degli spiriti e degli spettri dei morti, con aiuto demoniaco, per divinare il futuro o conoscere l'ignoto. Se si ipotizza il pentimento di Vitali, Brandani risulterebbe un "tizzone d'inferno" ed il nostro Forster non può certo rallegrarsene C'è, però, un dato di fatto: la reincarnazione, per chi ci crede, purifica lo spirito, di volta in volta, fino alla perfezione finale; evidentemente Forster ha perso molto della eventuale malvagità di Brandani.



[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.06]



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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
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Cavolo Tidus, mi devo prendere le[SM=x520487] ferie per leggere tutto!!!!


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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: Ragno Nero 14/09/2004 22.31
Cavolo Tidus, mi devo prendere le [SM=x520487] ferie per leggere tutto!!!!



Va là che le hai già lette! [SM=x520505] Le ho riproposte perchè non posso fare a meno del Segno del Comando [SM=x520506] Ovviamente ti aspetto proprio qui, assieme a chi vorrà venire, per riprendere il filo del discorso. [SM=x520497] [SM=x520497] [SM=x520499]


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Solo una cosa: mi sono ricreduto sul fatto che Sullivan e Olivia agissero per conto proprio fin dall'inizio. LA prova è la scena in cui viene trasmesso il servizio televisivo sulla settimana byroniana: nella saletta entrano Olivia, Sullivan e la Giannelli. Se non fossero stati in combutta, non si sarebbero fatti vedere interessati alla cosa!
La rottura avviene quando Forster va a trovare ANchisi, non so per quale motivo (i quadri sono una scusa di Sullivan per non far sentire a Forster quello che dicevano, oppure proprio in quel momento SUllivan, che ha scoperto che il quadro di Tagliaferri ce l'ha lui, cerca di impossessarsene, oppure ancora Sullivan era intenzionato fin dall'inizio di usare la setta per poi mettere le mani sul carteggio).
Insomma 'sta setta l'hanno usata un po' tutti!!!!![SM=x520487]


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Sullivan sapeva che Powell faceva parte della setta Anchisi?

Scritto da: Ragno Nero 16/09/2004 23.39
Solo una cosa: mi sono ricreduto sul fatto che Sullivan e Olivia agissero per conto proprio fin dall'inizio. LA prova è la scena in cui viene trasmesso il servizio televisivo sulla settimana byroniana: nella saletta entrano Olivia, Sullivan e la Giannelli. Se non fossero stati in combutta, non si sarebbero fatti vedere interessati alla cosa!
La rottura avviene quando Forster va a trovare ANchisi, non so per quale motivo (i quadri sono una scusa di Sullivan per non far sentire a Forster quello che dicevano, oppure proprio in quel momento SUllivan, che ha scoperto che il quadro di Tagliaferri ce l'ha lui, cerca di impossessarsene, oppure ancora Sullivan era intenzionato fin dall'inizio di usare la setta per poi mettere le mani sul carteggio).
Insomma 'sta setta l'hanno usata un po' tutti!!!!![SM=x520487]



Concordo. L'Hotel Galba è la "sede operativa" di Palazzo Anchisi e giustifica la presenza di Sullivan e Olivia all'Hotel Galba: non può essere solo una coincidenza! Olivia, vecchia "fiamma" di Forster, è lo strumento adatto per mettere a proprio agio lo studioso di Byron. Poi accade qualcosa: Sullivan decide di staccarsi da Anchisi: perchè? Come al solito Ragno Nero centra il bersaglio, fornendomi un ulteriore spunto di riflessione, al quale in precedenza non avevo dedicato abbastanza tempo, ovverossia che Sullivan fosse al corrente che Powell facesse parte della setta. Non è un particolare da poco! Ad un certo punto, Sullivan viene a conoscenza della presenza ingombrante di Powell all'interno della setta e capisce che Anchisi lo sta tradendo. La discussione animata tra Sullivan e Anchisi potrebbe riguardare proprio questo spinoso argomento: Sullivan vuole il carteggio Von Hassen, così come Powell, ma per scopi diversi; Anchisi, invece, vuole il SDC e questa diatriba interna gli è indifferente; la loro "società" si basava su questo, infatti, ossia il SDC ad Anchisi ed il carteggio a Powell e/o Sullivan. Quindi Sullivan decide di eclissarsi, inscenando la sua morte, per agire indisturbato e contattare direttamente Forster.

[SM=x520499]


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Mi viene il dubbio che Tidus sia la reincarnazione del pittore Tagliaferri[SM=g27820]
18/09/2004 16:57
 
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Hau dippe profonne ior ammore
Re:

Scritto da: NurseryCryme 17/09/2004 20.11
Mi viene il dubbio che Tidus sia la reincarnazione del pittore Tagliaferri[SM=g27820]



[SM=x520495] [SM=x520495] [SM=x520495]
20/10/2004 12:56
 
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Mavaffffffff!!
Ho avuto il gradito regalo, da parte di Pholas, del libro "Il segno del comando" di Giuseppe D'Agata. Non ricordo se fu scritto dopo lo sceneggiato o come stesura per lo stesso; mi appello a Ragno Nero, che aveva scritto in merito in un altro forum. Attendo con ansia la tua relazione [SM=x520497]

Veniamo al libro, dunque. Chi ha visto lo sceneggiato non può che ammettere che, più che un romanzo, è una sceneggiatura vera e propria: vi ritroviamo gli stessi dialoghi e le stesse situazioni; leggerlo è stato come veder scorrere davanti ai miei occhi tutto lo sceneggiato. Differisce in alcune piccole ma significative parti, tutte condensate nel finale del racconto, ad eccezione delle "date esoteriche", stranamente modificate e palesi sin dall'inizio. Infatti, se nel cult TV la data anagrafica comune a Brandani/Tagliaferri/Forster è il 28/03, nel libro è stata sostituita dal 31/03. Il motivo? Buio assoluto!

Ecco il finale del libro:

Non c'era nessuno, ad eccezione di una donna che era seduta ad un tavolo e volgeva le spalle all'entrata. La capigliatura chiara, lo scialle antico...
Edward si portò davanti alla donna.
Non era Lucia. Aveva capelli grigi con striature bionde e indossava un costume zingaresco. La faccia, che certamente un tempo era stata bella, era solcata da una infinità di rughe. Appariva molto vecchia, ma non era possibile definirne l'età.
La donna sorrise a Edward.
Perchè mi guardi così? Siediti.
Edward si calò lentamente su una sedia, dall'altra parte del tavolo.
Cercavo un'altra persona...
Non cercavi di certo me, disse ridendo la donna. Come ipnotizzato, Edward non smetteva di fissarla.
Sai chi sono io?
Edward non rispose. Lei continuò a ridere. Io sono una strega...Vuoi bere?
Protese una brocca di vino nero verso il bicchiere che era davanti a Edward, il quale fece segno di no e coprì il bicchiere con le mani.
E' genuino. Io bevo solo questo
Anche...anche lei viene qui tutte le sere?, riuscì a dire Edward.
Come Lucia?
Sì. La conosce?
Tutti qui la conoscono
Con gli occhi sbarrati, Edward deglutì per poter parlare.
La supplico, mi dica qualcosa di Lucia
Posso raccontarti qualcosa del suo passato. Te l'ho detto che sono una strega
Edward annuì. La donna spostò altrove il suo sguardo.
Lucia era figlia illegittima di uno dei principi Anchisi. Aveva un carattere libero e ribelle. Fece la modella di Marco Tagliaferri e poichè l'amava si unì a lui...
Continui, la prego
Tagliaferri sapeva di essere Ilario Brandani reincarnato e passò la sua breve vita a dipingere e a cercare, con ogni pratica magica, ciò che avrebbe potuto salvarlo
Che cosa lo avrebbe salvato?
L'interesse di Edward si era fatto spasmodico.
Ancora non sai che cos'è il Segno del Comando?, disse ridendo la donna. Eppure, da quando sei a Roma lo porti conte...
Edward rimase interdetto, sconvolto.
Il medaglione!
La donna fece segno di sì, poi assunse un'espressione seria. Brandani lo incise il 31/03/1771, ma non potè goderne il potere perchè proprio quel giorno...
Quale potere?
Quello di prolungare la vita se è troppo breve, rispose con semplicità la donna. Quindi riprese: Proprio quello stesso giorno Vitali, l'organista, lo uccise e gleilo rubò. I lineamenti della donna si indurirono. Poi, quando Vitali si sentì vicino a morire, perchè per il delitto che aveva commesso non poteva che morire, lo nascose
E Tagliaferri lo cercò inutilmente...
Sapeva che non poteva essere lontano da un certo luogo, la piazza che addirittura dipense, ma non riuscì a trovarlo. Morì prima dell'alba del 31/03. Cento anni fa.
Come morì Tagliaferri?
Lo trovarono annegato nel Tevere. Dissero che era stato il vino. Questo vino.
La donna bevve. Edward restò a guardarla.
E...Lucia?
Si lasciò morire nello studio di via Margutta. Ma le fu concesso di continuare a cercare il medaglione.
Le fu concesso...? Da chi?
Lo sguardo della donna si fece serio e penetrante. Tu vivi in un mondo di certezze. Non varcare questo limite, non ti è consentito. Lucia voleva trovare il Segno del Comando per interrompere la catena maledetta delle reincarnazioni...
Quando lo ha trovato?
Tu non eri ancora nato, e neppure questo secolo.
Le domande che assillavano Edward gli davano un'aria eccitata, febbrile.
Altri lo cercavano...e Lucia era...stava con loro...
La donna sorrise. Aveva un sorriso piacevole, giovanile.
Lucia era rimasta legata al vincolo di sangue con Anchisi. Il principe e i suoi amici se ne servivano per cercare contatti con l'aldilà. Ma Lucia doveva dare a te il medaglione, perchè tu eri il predestinato
Edward si versò un pò di vino. Aveva bisogno di bere qualcosa.
Ma dov'è Lucia? Poichè le devo la vita, vorrei...
Non verrà, disse la donna scuotendo il capo. Non verrà mai più.
Edward si alzò e si portò la mano a una tasca.
Vai. Torna al tuo paese e ai tuoi studi.
Volevo almeno restituirle il medaglione, disse Edward mostrandolo alla donna. Lei lo prese, lo rigirò nel palmo della mano e glielo restituì.
Il Segno del Comando...Ora non è che un bel medaglione. Puoi tenerlo. Conservalo come un ricordo di Lucia.
Edward retrocedette lentamente, poi voltò le spalle alla donna e raggiunse le scale. In quel momento stava scendendo un uomo che portava una chitarra. Edward se lo ricordò: sembrava gemello del servitore (o era il padrone?) che si occupava della mescita.
Edward incrociò l'uomo dalla chitarra e uscì
Il nuovo venuto si avvicinò alla donna: le parlò con estrema dolcezza.
E' tardi, Lucia
Sì, si è fatto tardi
Mentre le luci si facevano ancora più fioche, l'uomo si appoggiò a una parete, e si mise a cantare accompagnandosi con la chitarra.

Nun me lo dì stanotte
a chi hai stregato er core.
La verità fa male,
lasciame 'sta visione per sperà.
Din don, din don, amore,
cento campane stanno a dì de no,
ma tu, ma tu, amore mio,
se m'hai lasciato, ancora nun lo dì.
No, nun lo dì, nun parlà,
sei una donna o una strega, chi sa.
Me resta la speranza,
la speranza de quer sì.
Din don, din don, amore,
pure le streghe m'hanno detto no,
ma tu, ma tu, amore mio,
se m'hai stregato dimmelo de sì.




[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.07]



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20/10/2004 13:24
 
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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: Tidus forever 14/09/2004 16.02

Qui, ora, mi illumino di immenso, quasi una folgorazione! Vitali fa testamento perchè sta per morire: segno evidente che il SDC non serve a prolungare la vita terrena (come ho già detto in precedenza: perchè se serve solo al predestinato, chi glielo faceva fare di uccidere Brandani? Solo per invidia?)



Nel libro è così indicato:

Quale potere?
Quello di prolungare la vita se è troppo breve, rispose con semplicità la donna. Quindi riprese: Proprio quello stesso giorno Vitali, l'organista, lo uccise e glielo rubò.

E ancora:

Poi, quando Vitali si sentì vicino a morire, perchè per il delitto che aveva commesso non poteva che morire, lo nascose

Dopo queste rivelazioni, appare chiaro che quanto formulato dal sottoscritto non trova più conferma. Il medaglione prolunga la vita a chi lo possiede e Vitali morì "per il delitto", quasi una maledizione tra negromanti; non è raro leggere, in qualche testo, che uccidere uno stregone porti sventura...figurarsi tra colleghi! [SM=x520505]

[Modificato da Tidus forever 20/10/2004 13.26]



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Mavaffffffff!!
Re:

Scritto da: Tidus forever 20/10/2004 12.56

Il Segno del Comando...Ora non è che un bel medaglione. Puoi tenerlo. Conservalo come un ricordo di Lucia.



Il medaglione non ha più alcun potere. Cessata la maledizione, col ritrovamento da parte del predestinato, cessa anche il suo potere. Anchisi & C. lo sapevano, forse, ma non immaginavano che Lucia li avesse già preceduti da un pezzo, rendendo vano ogni loro futuro sforzo: erano sconfitti in partenza! Ma quando?

Rileggiamo il testo:

E...Lucia?
Si lasciò morire nello studio di via Margutta. Ma le fu concesso di continuare a cercare il medaglione.
Le fu concesso...? Da chi?
Lo sguardo della donna si fece serio e penetrante. Tu vivi in un mondo di certezze. Non varcare questo limite, non ti è consentito. Lucia voleva trovare il Segno del Comando per interrompere la catena maledetta delle reincarnazioni...
Quando lo ha trovato?
Tu non eri ancora nato, e neppure questo secolo.
Le domande che assillavano Edward gli davano un'aria eccitata, febbrile.
Altri lo cercavano...e Lucia era...stava con loro...

Dopo la morte di Tagliaferri, Lucia si impadronì del SDC.

Il punto cruciale dell'intera vicenda è l'ultima frase riportata:

Altri lo cercavano...e Lucia era...stava con loro....

Dal libro risulta, infatti, che Lucia era figlia illegittima di uno dei principi Anchisi: addirittura è la medium della seduta spiritica, segno inequivocabile che in qualche modo era legata a quella casata. Palazzo Anchisi è anche il luogo dove "dimora" lo spirito di Lucia: l'appartamento di Via Margutta, (ossia lo studio del pittore Tagliaferri), per lei è solo un caro ricordo e il mezzo per incontrare Forster. Ora, invece, stava con loro.... Ma cosa vuol dire "altri lo cercavano?". Lucia ritrovò il SDC soltanto nel secolo scorso, dopo la morte di Tagliaferri, avvenuta nel 1871: ciò significa che, ben prima di Anchisi & C., qualcuno lo cercava; in fondo, la leggenda era nota a molti, in quel periodo, Byron compreso. Quel stava con loro può indurre a farci pensare che la casata Anchisi, ben prima del noto principe, fosse sulle sue tracce: il nostro appassionato di occultismo, infatti, nel 1971 dovrebbe avere poco più di 60 anni e quindi essere nato ai primi del '900; la stessa cosa per il colonnello Tagliaferri, nato probabilmente alla fine dell'800. Interessante anche quel le fu concesso di continuare a cercare il medaglione: perchè? e da chi? Quest'ultima domanda è destinata a non avere risposta; ma perchè continuare, quando invece sappiamo che si lasciò morire nello studio di Tagliaferri? Perchè Lucia aiutava Tagliaferri nelle sue ricerche: come poi abbia ritrovato il SDC ci è ignoto ma, da fantasma, poteva setacciare ogni casa di Roma; è lei stessa che dice a Forster No. Vado sempre a piedi. Roma non è grande. In meno di un'ora la si attraversa tutta. Aveva anche una traccia, la famosa piazza disegnata da Tagliaferri, che all'epoca esisteva: fu probabilmente distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 20/10/2004 14.14]



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Re:

Scritto da: Tidus forever 14/09/2004 14.39

Alcuni aspetti della terza puntata

8) Forster è nell'interno 13. Un quadro rovinato, al quale manca il volto, mostra una figura femminile con al collo il medaglione.
Commento: Non sappiamo se il quadro sia un falso e quindi recente. Al posto di Forster lo avrei fatto valutare da un esperto. La cosa curiosa è il medaglione al collo della donna: è uguale al SDC. Se fosse un falso, il medaglione è una patacca, uno specchio per le allodole! (e quindi molto pericoloso: Forster capirebbe che si tratta tutto di una macchinazione e tornerebbe in Inghilterra filato); se è autentico, il pittore Tagliaferri conosceva l'oggetto (forse in base alla vita precedente, nei panni di Brandani).



Anche nel libro è menzionato questo particolare, apparentemente insignificante.

Così recita il testo:

Tagliaferri sapeva di essere Ilario Brandani reincarnato e passò la sua breve vita a dipingere e a cercare, con ogni pratica magica, ciò che avrebbe potuto salvarlo

Notare quel con ogni pratica magica, segno inequivocabile che Tagliaferri sapeva perlomeno cos'era il SDC: o perchè era pur sempre Brandani (lo stesso spirito reincarnato in un altro corpo: riaffiorano, così, ricordi e riminescenze...ma il processo non è automatico e richiede tempo...e lui non ne ha molto a disposizione!), o perchè si serviva di indizi ricavati tramite sedute spiritiche presso l'hotel Galba o magie negromantiche.

[SM=x520499]



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Re:

Scritto da: Tidus forever 20/10/2004 12.56
Lucia era rimasta legata al vincolo di sangue con Anchisi. Il principe e i suoi amici se ne servivano per cercare contatti con l'aldilà. Ma Lucia doveva dare a te il medaglione, perchè tu eri il predestinato



Quel "Lucia doveva dare a te il medaglione, perchè tu eri il predestinato" rivela molte cose: il SDC è vincolato a Brandani/Tagliaferri/Forster; da spirito errante, Lucia, anche se volesse o ne fosse costretta, NON potrebbe sottrarsi a questo dovere. C'è un vincolo magico che lega il medaglione al suo creatore ed esso non può essere spezzato: probabilmente fu questa cosa che uccise Vitali, quasi avesse infranto un principio esoterico. In pratica, Vitali si "scavò da solo la fossa sotto i piedi".

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 20/10/2004 14.40]



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Re:

Scritto da: Tidus forever 14/09/2004 14.26

7) Il numero di telefono di Tagliaferri è: 2113117






Davvero curioso anche questo cambiamento [SM=x520500] : Il libro (del quale ho riportato la copertina) riporta questo numero telefonico: 611371

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 31/03/2007 19.08]



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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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