Io non posso che ringraziarvi per i vostri lusinghieri commenti, e a questo punto credo che il modo migliore di farlo sia quello di continuare a raccontare la vicenda così come si è svolta
Non vi nascondo che raccontare non mi è così semplice (anche se almeno una puntata l'ho letteralmente scritta di getto) perché il ricordo è assai difficile
Chissà, forse si potrebbe pensare ad un progetto comune, una specie di apposito contenitore o sezione o pagina o quello che volete, fatto di contributi di tutti, per ricordare quella straordinaria pagina della storia della televisione pubblica scritta da D'Agata e compagnia.
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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.
“Voci notturne”, 1995, epilogo.