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Ritratto di donna velata - di Flaminio Bollini - con Nino Castelnuovo e Daria Nicolodi

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2022 10:24
02/03/2007 12:07
 
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Carissimo Roberto, alla faccia...! Complimenti per l'analisi!!
Dico che dovrei rivederlo... [SM=x520491]


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Mavaffffffff!!

Scritto da: Roberto@C 01/03/2007 20.59

Il discorso cambia se rileggiamo il suo ruolo in senso quasi esoterico. In sostanza, se riscriviamo la storia.

Mercani, che è artista dai mille interessi, fatalmente attratto dall’ignoto e dalla negromanzia, attraverso certe sue indagini, forse anche nel campo del soprannaturale, apprende la storia dell’urna e ne intuisce i misteri. Attenzione: parlo di misteri non a caso. L’urna è sì una splendida mappa verso tesori sconosciuti, ma al contempo porta nel regno dei morti, dove probabilmente una figura pratica di negromanzia può ristabilire l’antico contatto tra i due regni evocato due secoli prima dal Conte Certaldo.



Grande intervento, Roberto! [SM=x520556]
La tua tesi rinforza e chiarisce quanto sospettavo riguardo Mercani, aprendo scenari dannatamente intriganti!
Devo ammettere che non avevo pensato all'urna come ad una specie di porta del regno dei morti, ma l'aspetto "magico" dell'oggetto incriminato chiarirebbe molte cose, a cominciare da quanto citato nell'articolo:

L'altra si smaterializza nella serra, non appena l'incappucciato Mercani l'appoggia: non si spaventa? Non si domanda dove diavolo sia andata a finire?"

Rimane l'altro punto interrogativo, che riprendo dal tuo intervento:

Mercani:
-Devo ammettere che ha ragione. Però lei ha la specialità di risolvere le situazioni per gli altri, davvero. Prima molto gentilmente mi ha portato la mezza urna di Marston; e adesso…adesso mi porta addirittura se stesso, facilitandomi il compito di sbarazzarmi di lei: un compito che stava diventando impellente.

Una metà dell'urna aveva Luigi, sottratta all'inglese Marston e nascosta nell'auto, poi sparita. Com'è possibile, dunque, che Mercani ne sia venuto in possesso? Certamente non con l'aiuto di Luigi, che però stranamente ammette:

Luigi:
-Non l’ho fatto apposta!

Un bel rompicapo! [SM=x520505] Eppure in questo caso non credo ad un buco nella sceneggiatura: l'eventuale errore è troppo evidente e macroscopico, dato che non c'è nemmeno scasso, che perlomeno farebbe pensare ad un furto (ma in aperto contrasto con le dichiarazioni di Mercani e l'avallo di Luigi).

Ma ritorniamo all'urna ed alle sue possibili proprietà magiche: ad essere pignoli, quando scompare è MEZZA urna, ma questo significa poco o nulla. L'azione magica della stessa è comunque di difesa: essa sfugge a Mercani (che la recupererà da Sandra), smaterializzandosi e teletrasportandosi a casa del medium. Pur condividendo il pensiero di Roberto, tengo a sottolineare che l'azione di Mercani è fisica: entra, esce, si nasconde, si traveste, ruba, uccide e trama nell'ombra, ne combina di tutti i colori pur di entrare in possesso delle due metà. Nessuna apparente magia, nessuna formula magica, nessuna particolare forza esoterica, dunque, ma forza bruta. Ma cos'è (o meglio, chi sarebbe) un negromante? Ho trovato questa accattivante definizione in Rete:

"Il Negromante è un chierico votato ad un dio malvagio, un adoratore di arti oscure. Generalmente viene corrotto dal Male durante i suoi studi sull'arte curativa e si avvicina al mondo della morte per carpirne e sfruttarne i segreti in modo da usarli per conquistare la potenza ambita: il Negromante è a tutti gli effetti uno studioso, anche se della peggior specie, poiché provoca le morti di migliaia di persone solo per osservarle. La sua forza va molto oltre la comprensione della morte, egli cerca infatti di dominarla, piegandola sotto il suo comando: da qui derivano i poteri negromantici, che consentono al Necromante di evocare sotto il suo dominio creature non-morte"

Mi sembra chiaro che Mercani non sia in possesso di questi poteri; è soltanto un dilettante, un apprendista. Più semplicemente, un "iniziato" (anche se c'è una certa Elisa in ballo: una specie di non-morto?):

Luigi:
-Ed è sempre lei il Cavaliere mezzo trasparente nella nebbia!

Mercani (perde per un istante il ghigno ironico, e si fa serio):
-Di che sta parlando?

Ma Roberto ha aperto non una porta, ma un portone! [SM=x520505] E la discussione che ne scaturirà è ancora tutto un programma... [SM=x520509]

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 02/03/2007 22.54]



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Grazie a voi per la pazienza, ovviamente. [SM=x520497]

Mercani è in effetti una figura molto complessa, e comincio a credere che in questo sceneggiato nulla sia come appare. Luigi, ad esempio, è veramente il sempliciotto, talvolta trasognato, che finisce, lui ignaro, in un meccanismo così grande e terribile? Elisa è una sorta di fantoccio re-incarnato, che obbedisce a precise (ma a noi sconosciute) regole da un certo momento della trama?

No, ciascuna di queste figure ha qualcosa in più, che deve essere colto al fondo.
Tornando al Mercani prende sempre più corpo in me l'idea che egli sia una sorta di alter ego del Nebbia: tanto il Nebbia è astratto, fumoso, visionario, nonché -ovviamente- ultraterreno; tanto il Mercani ci appare concreto, preciso, lucido, estremamente terreo.
Sembra quasi che si tratti di due facce della stessa medaglia: due facce complementari.

Nella mia lettura esoterica della vicenda, questa eventualità avrebbe un senso, tutto da cogliere. Il Nebbia è evocato da Mercani? Quest'ultimo vuole servirsi di uno spirito-guida a mo' di catalizzatore, esattamente come il Conte Certaldo ha bisogno di Elisa per ricordare?

Può darsi. Ma torniamo a Mercani.
Certamente, egli non ci dà la sensazione dell'evocatore di professione, rotto a mille esperienze; ed il suo stupore dinanzi all'istanza di Luigi (Ed è sempre lei il cavaliere mezzo trasparente nella nebbia?) sembra perfino genuino.
Questo profilo, però, va conciliato col suo amore per l'ignoto, per l'esoterismo, per il regno dei morti: si traveste da fantasma; pensa ed agisce comparendo e sparendo; indaga storie oscure.
Possiamo ragionevolmente credere, quindi, che Mercani sia quell'iniziato cui accenna Tidus, o comunque un esoterista e negromante alle prime significative esperienze.

Più complessa la questione dell'urna.
In effetti non si capisce bene come e quando Mercani l'abbia potuta mettere insieme. Sappiamo che una metà la prende direttamente da Sandra, che a sua volta l'ha ricevuta dal bambino medium; ma l'altra parte?

Qui tendo a pensare che c'entri Sergio. Analizziamo i fatti: di questa metà non sappiamo più nulla dal momento in cui Luigi finisce al commissariato, in cui riceve "aiuto" dall'"amico" Sergio (le virgolette sono d'obbligo, visti gli esiti). Un'idea è che questi, in un momento non offerto agli occhi dello spettatore, l'abbia trafugata e data a Mercani.
Se fosse così, ci troveremmo di fronte ad una prova più concreta dell'alleanza tra Sergio e Marcani, alleanza da me ipotizzata, e nella quale è ancora da capire chi si servisse veramente di chi.

Questo mi pare che metta accettabilmente a posto le cose.
Qualcuno ha un'idea diversa?
Che ne pensate del rapporto Mercani-Nebbia?

Un caro saluto,
Roberto

[Modificato da Roberto@C 05/03/2007 20.41]



________________________________________________________________

Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
05/03/2007 21:04
 
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Premetto che lo sto riguardando, per cui le mie considerazioni sono più a seguito delle vostre che date da una visone "rinfrescata" dello sceneggiato.

Mercani è a mio avviso un negromante, che si avvicina non a caso ad una delle culture maggiormente legate al culto della morte, gli etruschi.
Ha però bisogno di "qualcosa" per poter far sua un'arte, per poter far sue delle conoscenze.
L'urna simboleggia senza dubbio il tramite per aprire una porta, ma ha bisogno anche di un'anima per poter gestirne il passaggio.
E' qui che entra in gioco elisa.
L'urna da sola consente il collegamento, ma il controllo delle varie entità non sarebbe possibile senza la presenza di uno "spirito guida".
E' un po' come nelle sedute spiritiche, da una parte abbiamo lo strumento (bicchiere, lettere dell'alfabeto ecc ecc.) dall'altra lo spirito, che permette l'equilibrio tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti.
Qui, nello sceneggiato, lo spirito è vivo (almeno in apparenza), ma ha la stessa identica funzione.
Lo spirito è controllato a distanza attraverso una sorta di controllo telepatico, ma credo che anche in questo caso ci sia uno strumento.
Il ritratto, attraverso il quadro mercani controlla a distanza elisa.
Lo cela addirittura, per rendere meno evidente il mezzo di comunicazione.
Il ritratto è l'elemento che permette il pieno controllo dell'anima della reincarnata
Pensate al tormento che vive elisa quando il ritratto originale viene riportato alla luce.
In qualche modo si interrompe il contatto tra anima e negromante?
Secondo me si, qui troviamo l'elisa libera ma tormentata, l'elisa che percepisce il suo essere stata prigioniera.


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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Re:

Scritto da: principenero717 05/03/2007 21.04
Premetto che lo sto riguardando, per cui le mie considerazioni sono più a seguito delle vostre che date da una visone "rinfrescata" dello sceneggiato.

Mercani è a mio avviso un negromante, che si avvicina non a caso ad una delle culture maggiormente legate al culto della morte, gli etruschi.
Ha però bisogno di "qualcosa" per poter far sua un'arte, per poter far sue delle conoscenze.
L'urna simboleggia senza dubbio il tramite per aprire una porta, ma ha bisogno anche di un'anima per poter gestirne il passaggio.
E' qui che entra in gioco elisa.
L'urna da sola consente il collegamento, ma il controllo delle varie entità non sarebbe possibile senza la presenza di uno "spirito guida".
E' un po' come nelle sedute spiritiche, da una parte abbiamo lo strumento (bicchiere, lettere dell'alfabeto ecc ecc.) dall'altra lo spirito, che permette l'equilibrio tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti.
Qui, nello sceneggiato, lo spirito è vivo (almeno in apparenza), ma ha la stessa identica funzione.
Lo spirito è controllato a distanza attraverso una sorta di controllo telepatico, ma credo che anche in questo caso ci sia uno strumento.
Il ritratto, attraverso il quadro mercani controlla a distanza elisa.
Lo cela addirittura, per rendere meno evidente il mezzo di comunicazione.
Il ritratto è l'elemento che permette il pieno controllo dell'anima della reincarnata
Pensate al tormento che vive elisa quando il ritratto originale viene riportato alla luce.
In qualche modo si interrompe il contatto tra anima e negromante?
Secondo me si, qui troviamo l'elisa libera ma tormentata, l'elisa che percepisce il suo essere stata prigioniera.



Bingo! [SM=x520556]
E adesso, ancora una volta, abbiamo qualche elemento in più per chiarire questo rompicapo.

[SM=x520499]


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Re:

Scritto da: Roberto@C 05/03/2007 20.28

Mercani è in effetti una figura molto complessa, e comincio a credere che in questo sceneggiato nulla sia come appare.



[SM=x520497]
Come scrissi il 28/01:

L'articolo non sarà pronto per stasera [SM=x520505] La causa? Troppo materiale e....troppe ed interessanti congetture. Sembrava tutto scontato, ma non è così!

[SM=x520556]


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concentrandoci sul velo della dama può nascere una nuova teoria.
Il velo simboleggia il limite tra terreno ed ultraterreno.
Il velo è il simbolo che divide questi due mondi, una sorta di barriera.
togliere il velo significa conoscere, scoprire, crescere.
Mettere il velo celare, imprigionare.
Elisa è stata imprigionata attraverso il velo, è stata "tenuta di qua", per i fini che conosciamo.
Tolto il velo questa barriera ha ceduto ed il mondo ultraterreno è entrato nel nostro, vedi l'apparizione del fantasma a cavallo, vedi l'urna che scompare ecc ecc.


tra l'altro il velo è uno dei simboli maggiormente utilizzati dalle loggie massoniche.....


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Re:

Scritto da: Roberto@C 05/03/2007 20.28
Più complessa la questione dell'urna.
In effetti non si capisce bene come e quando Mercani l'abbia potuta mettere insieme. Sappiamo che una metà la prende direttamente da Sandra, che a sua volta l'ha ricevuta dal bambino medium; ma l'altra parte?

Qui tendo a pensare che c'entri Sergio. Analizziamo i fatti: di questa metà non sappiamo più nulla dal momento in cui Luigi finisce al commissariato, in cui riceve "aiuto" dall'"amico" Sergio (le virgolette sono d'obbligo, visti gli esiti). Un'idea è che questi, in un momento non offerto agli occhi dello spettatore, l'abbia trafugata e data a Mercani.
Se fosse così, ci troveremmo di fronte ad una prova più concreta dell'alleanza tra Sergio e Marcani, alleanza da me ipotizzata, e nella quale è ancora da capire chi si servisse veramente di chi.



Mi sono spaccato la testa su questa intesa Sergio/Mercani e sembrerebbe coincidere con questa ipotesi.

Mercani:
Prima molto gentilmente mi ha portato la mezza urna di Marston...

E' una frase probabilmente fuorviante, da interpretare come "mi hai tolto le castagne del fuoco, con il furto a danno di Marston"

Riguardo a Sergio, c'è qualcosa in più da sottolineare: nel finale, quando nella catacomba racconta dell'incontro con Elisa, sembra per un attimo fuori dal tempo, quasi in trance. E' cupo, serio, dannatamente serio: non ha emozioni, è freddo, distaccato, eppure punta una pistola spianata davanti ad un amico (Luigi, a mio avviso, pur nella sua ingenuità, lo considerava tale. Non un conoscente, quindi). Per certi versi potrebbe essere paragonato alla reincarnazione del giovane straniero che con Elisa aveva cercato di impadronirsi del tesoro della necropoli. Il Nebbia (un fantasma? Ricordo che conosce solo mezze verità, quasi fosse più un "ricordo", un ectoplasma che "si accende e spegne" come un vecchio lampione in una notte di nebbia [SM=x520498] Come il fantasma a cavallo, del resto...) racconta che Certaldo si vendicò uccidendola (verità fasulla), ma non dice nulla riguardo la sorte del suo giovane "amante". Eppure anche lui è un tassello importante, poichè l'urna è rimasta "in famiglia", ma se quel giovane scampò ad un tragico destino non si capisce perchè non abbia ritentato il "colpo".

[SM=x520499]

[Modificato da Tidus forever 05/03/2007 23.01]



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Re:

Scritto da: principenero717 05/03/2007 21.42
concentrandoci sul velo della dama può nascere una nuova teoria.
Il velo simboleggia il limite tra terreno ed ultraterreno.
Il velo è il simbolo che divide questi due mondi, una sorta di barriera.
togliere il velo significa conoscere, scoprire, crescere.
Mettere il velo celare, imprigionare.
Elisa è stata imprigionata attraverso il velo, è stata "tenuta di qua", per i fini che conosciamo.
Tolto il velo questa barriera ha ceduto ed il mondo ultraterreno è entrato nel nostro, vedi l'apparizione del fantasma a cavallo, vedi l'urna che scompare ecc ecc.


tra l'altro il velo è uno dei simboli maggiormente utilizzati dalle loggie massoniche.....



Ammazza, Steve! Mi stai facendo godere con le tue rivelazioni [SM=x520495] [SM=x520556]


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Re:

Scritto da: Roberto@C 05/03/2007 20.28
Il Nebbia è evocato da Mercani? Quest'ultimo vuole servirsi di uno spirito-guida a mo' di catalizzatore, esattamente come il Conte Certaldo ha bisogno di Elisa per ricordare?
Che ne pensate del rapporto Mercani-Nebbia?




Non saprei rispondere con sicurezza a questa domanda, ma esiste questa possibilità dato che è lui che indirizza Luigi da Marston. Scusate la ripetitività, ma ci sta a pennello:

Mercani:
Prima molto gentilmente mi ha portato la mezza urna di Marston...

Ha anche qualcosa in comune con Mercani: il nome richiama l'immagine di qualcosa che non è chiaro, sfuggente, quasi impercettibile o invisibile; Mercani utilizza un costume che cela e non rivela.

[SM=x520499]


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Ragazzi, non sapete cosa avete smosso...
Domenica 18 marzo, su Rai Edu2 (canale satellitare in chiaro e sul digitale terrestre) va in onda la prima puntata di....

Uova Fatali!!

No scherzo!
RITRATTO DI DONNA VELATAAAAAAAAAAAA!!!!!!
Finalmente... [SM=x520516]


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Re:

Scritto da: Ragno Nero 07/03/2007 15.00
Ragazzi, non sapete cosa avete smosso...
Domenica 18 marzo, su Rai Edu2 (canale satellitare in chiaro e sul digitale terrestre) va in onda la prima puntata di....

Uova Fatali!!

No scherzo!
RITRATTO DI DONNA VELATAAAAAAAAAAAA!!!!!!
Finalmente... [SM=x520516]



Pura coincidenza [SM=x520495]
Ma come? Ho fatto tutto 'stò casino per Progetto Velata e ve la offrono su un piatto d'argento? Ma vaffffffffff!!! [SM=x520569] [SM=x520487]

[SM=x520499]


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Re: Re:

Scritto da: Tidus forever 07/03/2007 15.43


Pura coincidenza [SM=x520495]
Ma come? Ho fatto tutto 'stò casino per Progetto Velata e ve la offrono su un piatto d'argento? Ma vaffffffffff!!! [SM=x520569] [SM=x520487]

[SM=x520499]



Secondo me lo trasmettono perchè hanno ricostruito anche loro i tuoi files !!!
[SM=x520495] [SM=x520495]


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Qualcuno se la sente...
...di registrarlo per me?

Purtroppo non ho il collegamento satellitare.
Ovviamente rifonderò le spese del supporto (DVD o VHS).

Un ringraziamento anticipato a chi non lascerà inascoltata questa mia richiesta.

RobertoC


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Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

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Re: Qualcuno se la sente...

Scritto da: Roberto@C 07/03/2007 19.30
...di registrarlo per me?

Purtroppo non ho il collegamento satellitare.
Ovviamente rifonderò le spese del supporto (DVD o VHS).

Un ringraziamento anticipato a chi non lascerà inascoltata questa mia richiesta.

RobertoC



Non ho il satellitare. Vivacchio con la mia registrazione VHS [SM=x520505] [SM=x520499]


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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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07/03/2007 19:40
 
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Mavaffffffff!!
Re: Re: Re:

Scritto da: principenero717 07/03/2007 16.15


Secondo me lo trasmettono perchè hanno ricostruito anche loro i tuoi files !!!
[SM=x520495] [SM=x520495]



Infingardi! [SM=x520569] [SM=x520569] [SM=x520569] [SM=x520499]


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07/03/2007 20:22
 
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Mi rituffo nel merito.
Principenero sviluppa in modo interessante ed originale la tesi che via via prende corpo.

Più di tutto, trovo estremamente intrigante la sua riflessione sul velo, che in effetti è elemento centrale della storia (sin dal titolo, passando per il dipinto). Ritenerlo solo un vezzo di folklore in effetti sarebbe molto riduttivo.

Il velo è un elemento di separazione dunque. Il dipinto è velato anche perché la donna ritratta fa parte dell'uno e l'altro mondo. Il velo divide idealmente i mondi, ma anche le storie: quella concreta e terrena, orbitante intorno agli interessi di Marston e di Sergio; e quella esoterica, invisibilmente sottile e piena di risvolti imprevedibili, che coinvolge i personaggi principali della vicenda: Elisa, il Conte Certaldo, Mercani e Luigi.

Qualche perplessità è sui meccanismi che regolerebbero il rapporto di (tentativo di) controllo tra Mercani ed Elisa, lo spirito guida. L'appannamento della donna -secondo questa tesi- sarebbe artificiale, e dovuto sia al condizionamento occulto di Mercani, sia alla scarsa esperienza di quest'ultimo. Elisa, però, non è affatto un automa: lungo tutta la storia è (abbastanza) presente a se stessa, ed è in grado di rielaborare le proprie esigenze in maniera (per lei) costruttiva (si veda la morte del povero Conte Certaldo). Io ho piuttosto la sensazione che in Elisa agiscano altre componenti, prima tra tutte la fascinazione esercitata da Certaldo. In lei, in sostanza, agisce lo spirito della prima donna velata, ma anche i poteri di Mercani ed il magnetismo di Certaldo, che va per la sua strada, e cerca, attraverso lei qualcosa.

Voi che ne dite?

Roberto


principenero ha scritto:

Mercani è a mio avviso un negromante, che si avvicina non a caso ad una delle culture maggiormente legate al culto della morte, gli etruschi.
Ha però bisogno di "qualcosa" per poter far sua un'arte, per poter far sue delle conoscenze.
L'urna simboleggia senza dubbio il tramite per aprire una porta, ma ha bisogno anche di un'anima per poter gestirne il passaggio.
E' qui che entra in gioco elisa.
L'urna da sola consente il collegamento, ma il controllo delle varie entità non sarebbe possibile senza la presenza di uno "spirito guida".
(...)
Lo spirito è controllato a distanza attraverso una sorta di controllo telepatico, ma credo che anche in questo caso ci sia uno strumento.
Il ritratto, attraverso il quadro mercani controlla a distanza elisa.
Lo cela addirittura, per rendere meno evidente il mezzo di comunicazione.
Il ritratto è l'elemento che permette il pieno controllo dell'anima della reincarnata



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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
08/03/2007 12:09
 
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In rete ho trovato un'interessante riflessione di Francesco Rinoldi sulla storia.
Questi crede particolarmente alla tesi non esoterica della trama, per la quale Elisa, Sergio, ed addirittura Alberto Certaldo sarebbero d'accordo tra di loro; pur non escludendo che, su questo piano, s'innnesti la reminiscenza antica di una vicenda ancora da regolare.
Nel proporvi le parti della nota che mi sembrano più pertinenti, preciso che la nota è pubblicata sul sito di L. Coradduzza all'indirizzo www.telealbout.it, che ne autorizza la diffusione.


(...) Elisa e Sergio sono complici: la vicenda della reincarnazione di Elisa era una messinscena, da loro architettata, per carpire informazioni ad Alberto e impossessarsi dell'urna; Elisa era riuscita a simulare perfettamente l'amore per Luigi e per Alberto, nonché la sensazione di essere la reincarnazione della donna del ‘7OO; il velo era stato dipinto da un pittore complice di Sergio, intrufolatosi nella villa attraverso una finestra. Era stata poi Elisa,come da copione,a uccidere Alberto per conto di Sergio, pugnalandolo alla schiena e facendo ricadere la colpa su Sandra.

(...)
Lo sceneggiato-che a una sommaria visione fornisce cinque ore di perfetta "suspence" e calibrata tensione, non priva a tratti di momenti di "humour" e supportata dalla simpatica presenza di Nino Castelnuovo, interpretante Luigi, a una rilettura più attenta e a visioni successive si rivela pregno di tematiche filosofiche, umane e morali che mi è parso qui interessante analizzare.
Innanzitutto,la teoria dell'ETERNO RITORNO, espressa in Nietzsche, ma già contenuta comunque nel pensiero religioso orientale.
In "Ritratto di Donna Velata" il ritorno è un tema estremamente presente.
Elisa,che alla fine dello sceneggiato sembra essere stata realmente la reincarnazione della donna di due secoli prima,vera o falsa che sia questa teoria, ritorna dal passato; come ritorna nella scena-choc che conclude lo sceneggiato, dopo averne aperto l'inizio comparendo al festino -truffa organizzato da Sergio per attirare Luigi.
Ritorna, sempre dal '700, Giacomo Certaldo, nelle vesti di Alberto, cui somiglia perfettamente; ritorna, lo stesso Giacomo, nelle vesti di un fantasma che sembra infestare la villa. E ritorna, sempre dal passato, anche il "Nebbia", uno spaventevole e sibillino vecchio che Luigi incontra in una casa diroccata, ma che si rivela poi essere anche lui un fantasma.

Secondariamente,il tema della REINCARNAZIONE: Elisa simula di essere la reincarnazione della donna vissuta due secoli prima, e alla fine la storia ci dice che simulava forse ciò che realmente, senza rendersene conto, era. Idem per Alberto, preso dal delirante gioco di Elisa, che guardacaso è perfettamente identico nelle sembianze al ritratto del suo antenato, il conte Giacomo Certaldo.
Qui non può esserci stato nessun trucco, perché il ritratto è lì da sempre, tale e quale se lo ricordano tutti, e non può essere stato manipolato da nessuno; il ritratto della "donna velata", invece, appunto perché il volto è ricoperto da un velo, e perché è il ritratto di una sconosciuta, si presta a facili ridipinture e manipolazioni pittoriche.

Il tema dell'INTERESSE: l'interesse di Sergio, sedicente amico di Luigi, e di tutti coloro che girano attorno alla villa ricercando i tesori della necropoli, contrapposto al disinteresse di Luigi, il cui unico scopo è salvare Elisa -la donna di cui è sinceramente innamorato- da quel folle e nefasto gioco di reincarnazioni e misteri.
Luigi è completamente indifferente al miraggio della necropoli e dei suoi tesori, anche quando si trova fra le mani la preziosissima urna. Inoltre non crede mai,nemmeno per un momento, alla vicenda della reincarnazione, inventata da Sergio per carpire informazioni ad Alberto, ma alla fine rivelantesi come probabilmente reale all'insaputa stessa di chi l'aveva architettata.

Il tema della SIMULAZIONE: Elisa, legata segretamente a Sergio o comunque mossa dal denaro, simula l'amore per Alberto, e simula ancor più quello per Luigi, che appare totalmente rapito da lei. Anche Sergio simula un'amicizia con Luigi, amicizia che del resto forse in parte esiste, ma che è meno forte degli interessi materiali derivanti dal possesso degli oggetti contenuti nella necropoli.
Vari altri personaggi simulano, nello sceneggiato, sempre attratti dal miraggio della necropoli; gli unici che non simulano sono Luigi e la giovane restauratrice, ma, essendo tutti i protagonisti potenziali interessati e colpevoli, la verità si scoprirà solo alla fine.

Il tema degli ETRUSCHI, della loro vita misteriosa e sotterranea; sono proprio gli Etruschi (secondo Sandra gelosi delle loro tombe e della loro "privacy") a far sì che alla fine la necropoli venga sommersa dal crollo, che porterà via con sé i suoi profanatori.

Il tema della PITTURA, che ricorre spessissimo in quanto il ritratto di Elisa, con il suo rivelare e nascondere le sembianze della donna, è uno dei leit-motiv dello sceneggiato, e una delle chiavi per capirne la trama.
(...)




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Dove finisce la ragione comincia un territorio che non ci appartiene, nel quale siamo intrusi: una terra di regole che non conosciamo, dove si parla una lingua misteriosa e dove le nostre logiche non sono utilizzabili in alcun modo.
Noi in questo territorio possiamo solo subire il mistero, che, anziché disvelarsi, si fa sempre più impenetrabile.
Io non so dire se questa sia una pena o un premio. Io non so dire nulla, ma so che questo luogo (...) non dev’essere in alcun modo cercato né in alcun modo trovato.

“Voci notturne”, 1995, epilogo.
08/03/2007 21:16
 
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Mavaffffffff!!
In questo preciso momento sto preparando la mia personalissima "arringa" [SM=x520505] Tempo un'oretta ed il nuovo post sarà on line [SM=x520499]


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08/03/2007 22:27
 
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Mavaffffffff!!
Nuove ipotesi

Scritto da: Roberto@C 07/03/2007 20.22
In lei, in sostanza, agisce lo spirito della prima donna velata.....



E' su questa cosa che, proprio un paio di sere fa, ricondensando mentalmente tutta la storia (la quale non mi è ancora del tutto chiara), ho cercato di darmi qualche punto fermo, qualche certezza, qualche cardine che non potesse essere messo in discussione. Una volta trovate quelle chiave di lettura, quei capisaldi incontestabili, la strada verso una plausibile interpretazione di ciò che il regista o lo sceneggiatore volevano raccontare, ci dovrebbe apparire meno impervia o contorta ed adattarsi anche a tutte le eventuali sfumature della nostra fantasia. Ma quali sono queste "probabili" certezze? In verità sono ben poche, ma due in particolare mi frullano insistentemente per la testa ed una di queste riguarda proprio quanto sopra quotato, ma sotto una chiave di lettura diversa.

Il fantasma a cavallo: uomo o donna?

Ho optato per la seconda ipotesi, dopo avere più volte rivisto quella scena. E' un'apparizione estremamente angosciosa che sia Elisa che Luigi subiscono improvvisamente, salvo subito dileguarsi nella nebbia. L'occhio che spunta dal cappuccio è minaccioso e terribile (vedi foto), ma soltanto Elisa sembra esserne particolarmente turbata. Per darvi un'idea, avete presente la sensazione che si prova (o che possiamo aver provato) quando si è consapevoli di avere agito non proprio correttamente e che temiamo ci venga improvvisamente rinfacciato? Ecco, per me Elisa è sulle spine sin dall'inizio: fa parte della macchinazione, è stata abbondantemente istruita sulla missione, conosce tutti i particolari necessari ad incastrare Luigi ed Alberto. E' talmente immedesimata nella parte che quando appare il fantasma a cavallo (la leggenda narrata da Mercani e della quale ovviamente era già al corrente), appare scossa e turbata. Perchè? La risposta ovvia sarebbe "beh...chi se lo aspettava realmente un fantasma?"; ma c'è anche un altro particolare non di poco conto già citato in precedenza: è il fantasma di un essere non facilmente distinguibile, ma che per lo strano pennacchio del copricapo (quasi un velo) richiama moltissimo una figura spettrale femminile. IMHO, non sarebbe dunque quello del famoso Certaldo. Se questa ipotesi fosse vera e definitiva, è su questo particolare che dobbiamo soffermarci: perchè appare QUEL FANTASMA? Come ho detto, è un'apparizione minacciosa della serie "guai a voi!", ma Luigi non ne è minimamente sfiorato:

Luigi
Porca miseria, guarda che imbecille! Quasi ci viene addosso!!??!

Elisa
"Era...era come trasparente..."

Luigi:
"Trasparente? Ma era un cretino, altro che trasparente!!"

Soltanto Elisa, dunque, apparirà sconvolta, quasi fosse un "guai a te!!". Elisa, dunque, non sarebbe una reincarnata che vede sè stessa (vedi Segno del Comando), ma un'impostore dalla straordinaria somiglianza con la famosa Donna Velata. L'apparizione sarebbe allora il fantasma della vera Elisa che difende il suo tesoro, il suo segreto per la quale ha ucciso ed è morta? [SM=g27832]

L'aspetto esoterico

Punto fondamentale dell'intera vicenda, è inattaccabile ed irreversibile. Si può parlare di veri o presunti fantasmi, di legami interpersonali più o meno chiari, complicati o indecifrabili, di mezze verità o bugie, ma tre sono le cose inconfutabili:

- la smaterializzazione della mezza urna nella serra
- il carillon che si libra in aria a casa del medium e sotto gli occhi di Luigi
- l'apparizione del quadro sempre a casa del medium, a vicenda conclusa, col velo nuovamente al suo posto

Ed è proprio sul velo, sul suo significato, come raccontato da Principenero e segnalato dall'ultimo post di Roberto, che dobbiamo riepilogare ed analizzare insieme l'intera vicenda. Così come la vendetta etrusca, della quale la vera Elisa (che personalmente identifico nel cavaliere fantasma) fa parte, defunta tra i defunti della necropoli.

[SM=x520499]

Uomo o donna?


[Modificato da Tidus forever 08/03/2007 22.40]



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